REDAZIONE SIENA

La bella storia del Reliquiario di San Galgano

Libro di Elisabetta Cioni sui reperti rubati nel 1989 e recuperati nel 2021, con presentazione ai Musei Vaticani e restauro del trecentesco reliquiario dell'Abbazia di San Galgano. Collaborazione tra Opera e arcidiocesi per rivalorizzazione dei preziosi manufatti.

La bella storia del Reliquiario di San Galgano

Il passato ha preso vita ieri sera nel Palazzo Arcivescovile durante la presentazione del libro di Elisabetta Cioni ’Il reliquiario dell’abbazia di San Galgano detto di Fròsini. Storia e restauro’. "Parliamo di reperti rubati nel 1989 e recuperati nel 2021, argenterie ritrovate in pessime condizioni, soprattutto il trecentesco reliquario dell’Abbazia di San Galgano – ha spiegato il direttore dell’ufficio beni culturali dell’Arcidiocesi, don Enrico Grassini -. Da qui la decisione del restauro. Poi la presentazione ai Musei Vaticani a dicembre. Il volume scientifico è il momento conclusivo di una prima fase che potrebbe anche aprirsi ad ulteriori ricerche".

Insieme a Cioni e Grassini anche il cardinale Lojudice e Alessandro Bagnoli, storico dell’arte che ha guidato il pubblico in un affascinante viaggio nel passato, svelando le vicende dei preziosi manufatti. "Si tratta di un percorso di rivalorizzazione che dura almeno da 2 anni e mezzo – ha commentato l’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice -. Ho visto la vostra passione e vi ringrazio del vostro impegno. Da aver visto il reliquario a pezzi a rivederlo ora sembra ci sia stata una rinascita".

Il libro curato da Elisabetta Cioni sarà nelle librerie senesi e nei punti vendita Opera laboratori tra pochi giorni ed è il prodotto finale di una prima tappa di studi scientifici. "I rapporti tra Opera e arcidiocesi sono eccellenti perché la collaborazione è totale e c’è una grande considerazione del lavoro altrui – ha detto il rettore dell’Opera della Metropolitana Giovanni Minnucci -. Nell’ultimo anno ha generato, oltre al restauro già partito, l’esposizione in Cripta, una serie di letture di cui una dedicata appositamente al reliquiario e a breve si avrà la collocazione nei nostri spazi museali di tutti i manufatti recuperati e restaurati".

Elisabetta Rosi