Seguendo anche il consiglio dell’avvocato Fabio Pisillo, nuovo consulente, il cda di Intesa presieduto da Andrea Rossi ieri ha deciso di non esercitare il diritto di recesso da Estra. E quindi di non cedere il 25% delle quote, rischiando di impantanarsi in una disputa societaria con Coingas e Alia. Intesa vuole contare di più, vuole difendere il valore delle quote. E mentre a Firenze e Prato le faide sono tra sindaci e all’interno del Pd, da queste parti il conflitto è più politico. Fratelli d’Italia vuole la quotazione in Borsa della multiutility, anche se Siena non ci guadagnerà nulla, né in termini di servizi, né di bollette, né di quote. Il Pd vuole tornare a trattare con Estra e Alia, con Macrì e Irace, ormai lanciati verso Piazza Affari. Almeno a parole.
CronacaIntesa resta, Fdi vuole la Borsa. Il Pd in trincea
Intesa resta, Fdi vuole la Borsa. Il Pd in trincea
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