GIUSEPPE DIBLASIO
Cronaca

"Intesa non è in guerra con Estra. Vogliamo vedere i patti parasociali"

Bussagli, presidente della Provincia: "Alia sta agendo con troppa fretta, bisogna capire se ha diritto per farlo. Nessun veto di Siena sulla multiutility, abbiamo chiesto garanzie sui posti di lavoro e sul valore delle quote"

David Bussagli, presidente della Provincia e sindaco di Poggibonsi

David Bussagli, presidente della Provincia e sindaco di Poggibonsi

Siena, 30 settembre 2023 – ”Non c’è nessuna guerra aperta tra Intesa e Alia multiutility. I Comuni della provincia di Siena vogliono però confermare il ruolo dentro Estra. Siamo i soci fondatori della holding energetica, non possiamo essere messi ai margini". David Bussagli, presidente della Provincia e azionista forte di Intesa come sindaco di Poggibonsi, spiega così il senso della lettera inviata ai vertici di Estra, dopo lo ’strappo’ sulla direzione e sul coordinamento della società passati nelle mani di Alia.

“Il presidente di Intesa Andrea Rossi e il vicepresidente di Estra Alessandro Fabbrini - rivela Bussagli - hanno chiesto a Estra i patti parasociali e i piani industriali che dovrebbero giustificare il passaggio della direzione a Alia. E’ nel diritto dei soci e della governance conoscere i patti che sono alla base delle azioni. Anche per giudicare se quegli atti siano legittimi o meno. Questo è il primo passo della lettera. Secondo i soci senesi, forse Alia sta agendo con troppa fretta sulla governance di Estra. E bisogna capire se ha diritto a farlo".

E se non vi daranno i patti?

"Sono obbligati a illustrarceli. Poi bisognerà valutare con i nostri avvocati la reazione. Il patto è siglato tra Alia, ovvero Prato e Coingas, la società aretina con il 25% di Estra, come Intesa".

Qual è il suo giudizio sulla multiutility?

"Intesa vuole riaprire il dialogo con i soci di Estra senza nessun veto pregiudiziale. Il presidente Rossi ha chiesto garanzie sulla sede direzionale, sui 200 posti di lavoro a Siena e sul valore del patrimonio e delle reti di Estra. Per quanto riguarda la multiutility l’ad di Alia, Alberto Irace, sta completando un piano industriale che sembra esclusivamente basato sulla quotazione in Borsa, avversata dal Pd toscano e da tanti Comuni. Senza la Borsa, la multiutility non avrebbe risorse per fare investimenti negli impianti. Troppe contraddizioni per un progetto che si vuole così importanti. Anche sugli impianti ci sono difficoltà".

A cosa si riferisce?

"Alla ferma opposizione di Empoli e del sindaco Brenda Barnini al gassificatore del Terrafino progettato da Alia. E anche alla difficoltà a trovare una sede tra Firenze, Prato e Pistoia per un nuovo impianto di smaltimento rifiuti con tecnologie alternative agli inceneritori. Ammesso e non concesso che Alia trovasse le risorse dalla Borsa per investire sugli impianti, se non sa dove realizzarli, cosa ci fa con quei soldi?".

Quanto è probabile che Intesa receda da Estra? O che possa vendere il 25%, che vale circa 160 milioni, a Iren o altri?

"Intesa non ha nessuna intenzione di lasciare Estra. Né tantomeno di vendere le sue quote. Coingas e Alia vantano un diritto di prelazione su quelle quote. E aprirebbero contenziosi che avrebbero come unico effetto di paralizzare la società. La nostra prima preoccupazione resta il ruolo che deve avere Siena, la sede e i posti di lavoro. La lettera è un passo per la ricerca di un accordo, per salvaguardare le prerogative di un territorio sul patrimonio e sui posti di lavoro e per riaprire spazi nel dibattito sui servizi pubblici".

Siena vuole liberarsi dall’angolo in cui è stata costretta dal patto tra Macrì e Irace?

"Ripeto che Intesa è tra i soci fondatori di Estra, la priorità è rivendicare i suoi diritti. Se tornassimo indietro a marzo 2023, il progetto multiutility era impanato nei veti dei Comuni. Poi Macrì è stato nominato presidente di Estra e sulla multiutility mi sembra stia giocando una battaglia politica. Vuole usarla per lanciare la corsa del sindaco di Pistoia, Tomasi, alla presidenza della Regione. Si è visto al convegno di Siena. Mentre l’ad Irace è concentrato sulle strategie e sugli utili e fatturati della nascitura multiutility. Nelle sue proiezioni prospetta utili sopra i 400 milioni tra qualche anno. Faccio solo notare che Estra, che rappresenta il patrimonio più grande della multiutility, fattura oltre 1 miliardo e mezzo e ha chiuso il 2022 con utili di 14 milioni".