LAURA VALDESI
Cronaca

Siena, "Incidente mortale in mongolfiera: fattore umano"

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo chiude l’inchiesta a Buonconvento. La pilota Elisa Agnoletti morì cadendo da 40 metri di altezza

La tragedia si verificò il 16 agosto

Buonconvento (Siena), 15 aprile 2022 - L’incidente è riconducibile all’area del fattore umano, in particolare allo scostamento dalle procedure e dalle cautele che il pilota avrebbe dovuto osservare in fase post-atterraggio", si legge nella Relazione d’inchiesta stilata dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo che riguarda la tragedia di Bibbiano in cui perse la vita Elisa Agnoletti, 39 anni. Il volo fatale avvenne il 16 agosto scorso, poco distante da Borgo Finocchieto, dopo che dalla mongolfiera che la donna guidava erano regolarmente scesi quattro turisti. Nel tentativo di fermare l’aeromobile, che si era risollevato, la pilota aveva afferrato le maniglie esterne poste nella parte inferiore della cesta. Ma la mongolfiera aveva proseguito la salita. Dopo alcuni secondi Elisa non ce l’aveva fatta a tenersi, cadendo da un’altezza di 30-40 metri. Era morta sotto gli occhi del compagno Ivan Vastano che le aveva trasmesso la grande passione per il volo con questi aeromobili.

"All’incidente – prosegue la relazione – possono aver contribuito i seguenti fattori: la limitata esperienza di volo generale e sul tipo di mongolfiera in particolare, l’effettuazione di una procedura di atterraggio che, per modalità di esecuzione, potrebbe aver comportato una task saturation (si definisce così una situazione in cui ci siano delle attività da portare a termine senza avere abbastanza tempo, strumenti o risorse per farlo, ndr ) al limite delle capacità del pilota e del suo assistente a terra". Termina così la relazione d’inchiesta che, sia chiaro, è "condotta separatamente da indagini , come quelle dell’autorità giudiziaria, finalizzate all’accertamento di colpe o responsabilità. L’unico obiettivo consiste nel prevenire futuri incidenti o inconvenienti". Non appunto nell’attribuire queste ultime. Ci penserà l’indagine condotta dal pm Niccolò Ludovici a cui mancava proprio l’ultimo tassello, quello fornito dall dall’Agenzia per la sicurezza del volo che affiancherà la perizia del consulente Giovanni Aimo, uno dei massimi esperti del settore.

E’ stato dunque escluso il fattore tecnico come causa della tragedia: non sono emerse criticità della mongolfiera e dei suoi componenti prima che avvenisse l’incidente. Non è dipeso neppure da un fattore ambientale perché le condizioni meteo erano buone, il vento non significativo. Si torna quindi al fattore umano: "Il pilota era in possesso dei prescritti titoli aeronautici" ma "al suo attivo non aveva una significativa attività di volo totale e la maggior parte di esse era stata effettuata su una mongolfiera di categoria inferiore rispetto a quella dell’incidente". Fra gli aspetti che vengono sottolineati il fatto che la pilota sarebbe scesa senza assicurarsi della situazione dell’involucro, azionando preventivamente il paracadute, così da azzerare la ’portanza’ del pallone. Inoltre, "sulla base di quanto riferito all’Agenzia (da carabinieri e anche vigili del fuoco, ndr) le fiamme pilota al momento del rinvenimento della mongolfiera erano ancora accese. Ciò non sarebbe in linea con quanto previsto nell’Om dell’operatore che, tra i controlli prima dell’atterraggio, prevede la chiusura delle fiamme pilota". E ancora: "Fatale è risultata l’inosservanza del principio fondamentale", vale a dire "lasciare immediatamente la presa dell’aeromobile nel caso in cui si venga sollevati da terra dalla stessa".

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo conclude, alla luce delle evidenze raccolte, di non ritenere dunque necessario "emanare raccomandazioni sulla sicurezza".