Morta in mongolfiera. Lo strazio di Ivan per Elisa. 'Le urlavo: ti prego, non mollare'

La drammatica testimonianza del compagno della pilota morta a Buonconvento. «Rivivo quei secondi»

Il dolore di Ivan Vastano poco dopo la tragedia

Il dolore di Ivan Vastano poco dopo la tragedia

Siena, 18 agosto 2021 - «La mongolfiera è scesa soffice, trenta secondi dopo la sua caduta. Se ce l’avesse fatta a resistere...". Piange. Si dispera, piegato in due dal dolore. Ivan Vastano, ha visto morire la compagna Elisa Agnoletti, 39 anni. Precipitata lunedì quando, nel tentativo di riprendere il pallone aerostatico da cui aveva appena sbarcato una famiglia di turisti americani, è stata trascinata in alto dalla mongolfiera. Poi le forze sono mancate ed è caduta in un campo a Buonconvento.

«Non si può morire così, non è possibile", ha urlato per ore, sotto choc, Vastano. Una scena straziante anche per investigatori e soccorritori, quell’uomo che fa anche parapendio mentre invoca la sua Elisa. E che ieri pomeriggio, tornato sul luogo della tragedia dove hanno recuperato la mongolfiera ora sequestrata, ha pianto ancora come un bambino. "’Ivan! Ivan!’, gridava. Chiedeva aiuto, parole che mi rimbombano in testa", racconta il pilota accolto in casa di amici, davanti ad una tazzina di caffè che non riesce a bere dopo la serata al pronto soccorso perché sotto choc.

"C’eravamo alzati presto, alle 5. Volevamo essere sul posto per tempo per preparare le mongolfiere. Le condizioni per volare ideali. La partenza, in località Piana, verso le 6.40 – riavvolge il nastro –, un’oretta in volo passando sopra un laghetto, poi Bibbiano e Borgo Finocchieto dove abbiamo fatto un atterraggio perfetto. Lei aveva quattro turisti, io altri tre. Tutti della stessa famiglia". Ancora lacrime. Rivive la tragedia. Sempre lo stesso spezzone. "I primi 5-10 secondi in aria le gridavo ’lasciala, lasciala’, poi era oltre 10 metri e allora urlavo ’stringi, amore! stringi, non mollare!". Ma lei non ce l’ha fatta ed è precipitata per decine di metri. Si aggrappa alla fede, Ivan Vastano. E’ disperato. "Mi ha dato una bella immagine il Signore, che si è aperta in quel momento una finestra e me l’ha presa".

L’effetto consolatorio dura pochi istanti. Servirà tutto l’affetto degli amici e della famiglia per superare un dolore così grande. Riescono a farlo guardare avanti, anche se i suoi occhi e il suo cuore sono rimasti fermi a lunedì mattina. In quella campagna amata da vip e politici, da stranieri che amano godersi il paesaggio toscano all’alba. "Ad Elisa avevo affidato anche i miei figli che erano stati in mongolfiera con lei. E aveva giurato, io faccio parapendio, che in caso di incidente sarebbe stata lei a mandare avanti l’azienda insegnando al mio ragazzo come fare", aggiunge Vastano. Riaffiorano flash della vita insieme. Da quando si erano conosciuti, galeotto un volo in mongolfiera, alla casa che stava ampliando a San Casciano. "Chissà, forse lei se lo sentiva – dice l’uomo seguendo il filo dei pensieri come se fosse solo nella stanza – perché diceva ’Fai questa bella villa ma non ci tornerò’". Non riesce a pensare al futuro senza la donna con cui lo progettava. Anche se ad un amico, che cerca di confortarlo senza successo, alla fine promette: "Volerò per Elisa. E siccome tragedie come questa non devono più accadere mi impegnerò in attività, corsi... adesso non so cosa dire. E’ presto". Ancora lacrime scorrendo l’album delle foto insieme, compresa quella con il peluche che era il suo portafortuna. E di cui l’uomo chiede notizie ai carabinieri che gli fanno firmare il foglio di sequestro della mongolfiera.