REDAZIONE SIENA

"In piazza a Firenze. Devono ascoltarci"

Lo sciopero generale proclamato per il 17 novembre metterà in discussione diritti costituzionali e servizi, in segno di protesta. Migliaia di persone da Siena, Grosseto e Arezzo si dirigeranno a Firenze per alzare la voce contro una manovra finanziaria ritenuta insoddisfacente.

"In piazza a Firenze. Devono ascoltarci"

"Sono tanti i diritti costituzionali messi in discussione negli ultimi anni, anche da questa manovra. Questo sciopero metterà in discussione il diritto ai servizi, in segno di protesta". Così dice Sergio Sacchetti, segretario confederale UIL Siena-Arezzo-Grosseto per Sanità, Enti locali e Terzo Settore, riprendendo le parole del segretario generale Bombardieri in riferimento allo sciopero generale proclamato per venerdì 17 novembre. L’unica soluzione, come sottolineato da UIL e CGIL, per alzare la voce contro una manovra finanziaria ritenuta insoddisfacente. "Saremo tutti in Piazza a Firenze per dar vita ad un corteo molto partecipato su temi che mettono in gioco aspetti funzionali, vitali per le persone, come la pensione – spiega Sacchetti -. Questa manovra mette in discussione anni di pensione di ogni dipendente pubblico che aveva il sistema di calcolo misto. Tocca diritti acquisiti da anni da persone appartenenti al pubblico impiego che hanno maturato il diritto alla pensione. Dopo aver salassato il periodo retributivo, adesso anche il sistema misto.

Inoltre con il decreto anticipi e i contratti del pubblico impiego scaduti, il governo assegna l’indennità di vacanze contrattuali alle funzioni centrali, mentre per gli enti locali e la sanità imputa l’onere alle aziende sanitarie e ai comuni, senza contribuire con soldi propri e, di fatto, discriminando. Soldi, tra l’altro, che dovrebbero essere assegnati per altre funzioni, cioè la spesa sanitaria e i servizi. Questi sono solo due esempi di ciò che è inaccettabile questa legge. Da Siena, Grosseto e Arezzo la mobilitazione si dirigerà in pullman verso Firenze, in Piazza Indipendenza, con migliaia di partecipanti. Dovranno ascoltarci".