
Quando le avevano detto che erano state arrestate due persone dopo l’incendio terribile che aveva distrutto macchine, un casottino di legno, biciclette e attrezzi la donna si era lasciata andare ad un pianto liberatorio. Temeva per la sua incolumità e per quella della propria famiglia. Aveva paura per i propri beni dopo quanto accaduto quell’11 gennaio 2018 a Borgatello, nel comune di Colle Val d’Elsa. Un rogo doloso preceduto da una serie di atti persecutori tali da renderle la vita impossibile. Episodi che non avevano il sapore della nostra terra, auto bruciate e telefonate anonime nel cuore della notte iniziate dopo che che l’impiegata era andata a lavorare in un’altra ditta del settore dello smaltimenti dei rifiuti e degli spurghi. Dopo le lacrime del gennaio 2019, quando i carabinieri di Poggibonsi del maggiore Sergio Turini le avevano comunicato l’arresto degli autori, si è arrivati ieri alla sentenza nel processo nato dalla vicenda. Davanti al giudice Simone Spina il pm ha chiesto la condanna dei due imputati: 5 anni per Sebastiano Orlandini, 53 anni, all’epoca finito in carcere e che era difeso dall’avvocato Danilo Lombardi, 4 anni e 3 mesi per il suo conoscente Francesco Annunziata, 40 anni, che nel 2019 risultava dipendente di ‘Italia Spurghi’. Il primo era accusato solo di incendio doloso, l’altro, assistito dall’avvocato Simone Puccini di Pistoia, anche di atti persecutori. Stalking, insomma. Al termine di una lunga camera di consiglio il giudice Spina ha condannato Orlandini a 5 anni e Annunziata a 4 anni. Tre le parti civili: l’impiegata che aveva visto la sua vita trasformarsi in inferno, il marito e sua madre, tutti assistiti dagli avvocati Francesca Rossi e Giorgia Schiadà. Il giudice ha disposto un risarcimento con provvisionale immediatamente esecutivo nei loro confronti, rispettivamente di 25mila, 15mila e 10 mila euro. Fra novanta giorni le motivazioni della sentenza contro cui probabilmente verrà fatto appello. Un terzo imputato aveva definito la sua posizione davanti al gup Cornetti nel giugno scorso.
Il rogo doloso a Borgatello, quando era stato appiccato il fuoco alla macchina dell’impiegata posteggiata vicino a casa, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Era partito da uno pneumatico, coinvolgendo anche altre tre vetture, la tettoia sotto cui erano ricoverate, più il casottino in legno con moto, biciclette ed attrezzi. Lungo l’intervento dei pompieri che erano arrivati verso le 1.30 con nove uomini e tre mezzi, lavorando fin quasi alle 4 per domare le fiamme. La donna, unitamente alla sua famiglia, era rimasta così scioccata che la notte si svegliava temendo nuovi roghi. Posteggiavano le vetture comprate dopo l’incendio lontano dall’abitazione.
La.Valde.