MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Il ruggito della (Cinzia) Leone: "Il mio viaggio ironico nella mammità"

Domani alla Fortezza Medicea di Siena lo spettacolo dell’attrice romana, che tratta temi complessi col sorriso

Cinzia Leone, romana di 66 anni, è un’attrice e un personaggio televisivo

Cinzia Leone, romana di 66 anni, è un’attrice e un personaggio televisivo

In vista dello spettacolo "Mamma sei sempre nei miei pensieri, spostati!" (Fortezza Medicea di Siena domani alle 21.30 per il calendario Sboccia l’estate 2025), abbiamo incontrato la sensibilità, ma anche l’entusiasmo, della protagonista nonché autrice Cinzia Leone. Dalle sue parole si comprende che la leggerezza va d’accordo sul palcoscenico con il trattare tematiche anche difficili come il legame fra mamma e figlia, quella "mammità" che qui sfocia in una spettacolare ironia.

"Si, è un viaggio ironico propria sul concetto di mammità – dice Cinzia Leone – che è poi un nodo culturale quasi obbligatorio. I pensieri di mamma che inseguono la protagonista per tutta la vita. Mutiamo i pensieri in base a come siamo stati cresciuti. Ma la mia non è certo una ricerca di colpe e cause, ma un divertito invito a crescere, a conoscere noi stessi".

Un modo divertente per scherzare su certi atteggiamenti: "Tutto scorre via ridendo, senza pretese di insegnamenti, ci mancherebbe. Interpreto un personaggio che ha una madre che durante lo spettacolo mi chiama, interrompe, mi racconta della sua gastrite, chiede se fra il pubblico c’è un medico. Uno spettacolo universale, senza confini, riflessioni ad alta voce su questo cordone ombelicale, che significa amore, ma che lascia nei figli tante insicurezze e conflitti interiori. Ma niente trattati, per carità, niente soluzioni, solo un guardarsi divertiti allo specchio".

E se fosse un uomo? "Sul patriarcato prima o poi dirò la mia. Oggi gli uomini sono deboli e poco convinti di sé stessi, con questa devastante affermazione della necessità della guerra!" Infine sulla città di Siena che sarà testimone di questo allestimento teatrale: "L’ho vissuta lo scorso anno per il convegno sugli Stati generali della salute, dove ho portato la mia testimonianza sul ruolo curativo dell’arte nella salute. Ho apprezzato come la bellezza venga proprio dal modo in cui qui si tratta l’uomo, nei suoi rapporti più profondi. Come si può dimenticare una città così?" Dice commossa. L’aspettiamo quindi al crocevia di un particolare allestimento, che libera nella risata tanti ostacoli e reminiscenze che proprio i forti affetti ci costringono ad avere. Inconsapevole viaggio nel tempo, nel racconto dell’evoluzione della madre, ci suggerisce, dal protozoico all’era primordiale, al cenozoico, quella che stiamo vivendo.