
"Subito un nuovo piano del commercio a Siena". La richiesta arriva da più candidati che, dopo aver ascoltato le istanze del settore, scendono in campo rispondendo alle istanze di Confcommercio e Confesercenti. Il civico Fabio Pacciani non ha dubbi: "E’ necessaria la concertazione per definire azioni, strumenti di programmazione e di attrattività. Per il centro storico dovremo consolidare un tessuto commerciale e artigianale. In ogni quartiere, inoltre, dovremo creare condizioni di sviluppo per attività commerciali di prossimità. Tra le priorità che affronteremo c’è il contrasto al caro affitti, che penalizza chi vorrebbe investire e la città, che ha tanti fondi vuoti".
Idee chiare per Anna Ferretti, candidata sindaco del centrosinistra, che punta tutto sulla Fortezza, "al centro di progettualità per il rilancio, ma attualmente non utilizzata per le potenzialità". "Perché non partire in autunno con un tavolo condiviso tra esercenti e realtà organizzative musicali locali, che già esistono, per cercare soluzioni condivise? Perché non fare un tavolo permanente su questi temi, dove si cerca di venire incontro al bisogno di spazi per giovani, da rendere fruibili tutto l’anno?".
Nicoletta Fabio, candidata del centrodestra, sottolinea: "Un segnale concreto può essere la possibilità che il governo Meloni ha concesso agli enti locali con il decreto ’Milleproroghe’ di mantenere anche per il 2023 le facilitazioni sull’occupazione di suolo pubblico"
Sul tema interviene anche David Chiti, candidato nella lista ’Destinazione Terzo Polo’ che sostiene la corsa di Massimo Castagnini: "Per la rivitalizzazione del centro storico serve modificare i criteri per l’accesso ai Bandi regionali destinati ai centri commerciali naturali. Siena non può continuare a essere esclusa da questi bandi, deve essere tutelata anche nel tessuto commerciale – spiega Chiti –. Mi farò promotore di una rimodulazione dei criteri".
Categorico Roberto Bozzi, candidato sindaco di Azione: "Siena ha bisogno di un piano che metta insieme turismo, commercio e cultura, coinvolgendo gli attori istituzionali, imprenditoriali e sindacali. Nessuno può fare da solo e tutti devono fare la propria parte. Costruendo assieme il quadro delle opportunità e delle criticità, partendo dalle cose da fare indispensabili subito".