FABRIZIO CALABRESE
Cronaca

’Il nome della rosa’ secondo Manara: "Eco lo ha scritto, io l’ho disegnato"

L’incontro con il maestro del fumetto a Monteriggioni: "Ho smontato una cattedrale, lasciando la cappella"

’Il nome della rosa’ secondo Manara: "Eco lo ha scritto, io l’ho disegnato"

’Il nome della rosa’ secondo Manara: "Eco lo ha scritto, io l’ho disegnato"

Tutto esaurito per assistere all’incontro con il grande maestro del fumetto, Milo Manara, ospite al MaM, Museo Archeologico di Monteriggioni, complesso monumentale di Abbadia Isola, per un evento che ha visto la Sala Ildebrando gremita come non mai. Tema dell’intenso pomeriggio, la presentazione della sua versione illustrata de Il Nome della Rosa, Oblomov Edizioni, lo straordinario romanzo giallo-storico di Umberto Eco edito da Bompiani nel 1980. A cui ha fatto seguito nel 1986 l’omonimo film di Jean-Jacques Annaud con Sean Connery.

Milo Manara, già autore del manifesto della Festa Medievale di Monteriggioni dell’estate 2023, ha dialogato con Claudio Curcio, presidente di Napoli Comicon. Moderatore, Dario Ceccherini. Al tavolo dei relatori anche l’assessore Marco Valenti e il cantautore, attore, regista e scrittore David Riondino. In sala anche l’attore Paolo Hendel.

Al termine dell’incontro lunga sessione di dediche. Nel suo intervento Milo Manara ha raccontato con dovizia di particolari l’adattamento a fumetti del capolavoro e best seller di Umberto Eco. Un libro unico che mette su carta tre distinti stili grafici che si intersecano inseguendo la perfezione visiva.

"Ciascuno – spiega Manara - racconta un aspetto del libro di Eco: le sculture, i rilievi dei portali e i marginalia meravigliosi e surreali che corredano i libri miniati della biblioteca, il romanzo di formazione di Adso con la scoperta della sensualità e della Donna, la vicenda storica dei Dolciniani, i cui temi della povertà degli ultimi, la non omologazione, la diversità perseguitata e il dissenso sono cruciali anche oggi". Non una superflua trascrizione, ma una meravigliosa chiosa visiva.

"Umberto Eco – ha affermato Manara – ha scritto il romanzo e io l’ho disegnato, questo è stato il mio dovere condensando in sessanta pagine le seicento del libro, ovvero, come smontare una cattedrale per arrivare a lasciare solo una cappella".

Manara ha ricordato quanto importanti siano stati per lui Federico Fellini e Hugo Pratt e riguardo al primo ha incantato il pubblico con un simpatico aneddoto. "Fellini – dice - andava a Chianciano a fare le terme e io lo avevo raggiunto con i miei disegni per andare avanti con un lavoro, arrivati a sera non avevamo finito. Fellini ha cercato una camera per me ma era tutto completo, allora ha fatto mettere una brandina nella loro camera e ho passato una notte con Fellini e Giulietta Masina". Evento a cura di Comune, Società AD 1213 e Scintilla.