I profumi e i colori della città dipinti da Tommasi

Il drappellone, in stile liberty, è quello del 2 luglio 1920 vinto dal Nicchio con Rancani e la Scodata

Siamo appassionati di drappelloni liberty: questa volta ricordiamo quello di Egidio Tommasi per la carriera del 2 luglio 1920. Sembra che la città, rappresentata in primis dall’affaccio aperto di una delle sue Porte, voglia mostrare i suoi profumi, i suoi colori, la sua sfacciata bellezza. Un drappellone da studiare nei suoi molti particolari e nella linearità delle scelte. L’angelo della vittoria ci aspetta sulla soglia di Siena, tenendo in mano l’alloro destinato al vincitore, mentre dietro si affaccia garbata una Siena gentile che poi abbiamo lentamente perso nel corso dei decenni successivi. Tommasi mostra il suo stile e la capacità di essere coinvolto nel gioco del Palio, avendo già realizzato importanti opere nella lucchesia e in versilia. Il delicato gioco prosegue con la rappresentazione della madonna di Provenzano. Siena apre le sue porte: è il segno di una città che sapeva mostrare il meglio di sé con la lungimiranza di chi conosce i propri tesori e comincia a farli vedere al mondo. Un drappellone di grande interesse e che potrete gustarvi con una visita alla Sala delle vittorie della Contrada del Nicchio, che seppe conquistarlo con la Scodata e Rancani, sotto la guida del grande capitano Guido Rocchi.

Massimo Biliorsi