Il 29 giugno si festeggiano i Santi Pietro e Paolo e la Chiocciola si concede come da tradizione la Festa Titolare, il tutto nel primo dei quattro giorni di un Palio che la vede impegnata sul Campo. "L’auspicio e la volontà – ci dice il priore Marco Grandi – è di vivere questi giorni in una atmosfera gioiosa nella voglia di stare insieme, cercando di coinvolgere tutti i chiocciolini portandoli a vivere il rione come se fosse casa loro, mettendo insieme tutte le generazioni".
C’è stato nei giorni scorsi il bel prologo dell’inaugurazione dei locali del nuovo Archivio Storico. "Si tratta di un’opera – sottolinea Grandi – a cui teniamo molto, non solo per un rinnovato senso della memoria, ma per l’interesse che questa acquisizione ha suscitato in tutti i contradaioli". E inoltre, aggiunge il priore della Chiocciola, "ci sono stati altri momenti, sicuramente più intimi e con minore risonanza cittadina, ma di uguale valore, con la presentazione del restauro di due drappelloni, quelli del 2 luglio 1771 e del 16 agosto 1798, con cui prosegue una complessiva opera di recupero già iniziata da tempo. Poi i lavori delle nostre bandieraie che meritano tutta l’attenzione possibile".
"Altro momento da non trascurare quello relativo al Laboratorio del tamburo con i giovani protagonisti della realizzazione e del restauro. Il progetto – prosegue il priore Grandi – è passato attraverso anche La Città dei mestieri con un tamburo curato da Noemi Manganaro. E poi il tamburo appartenente ad un nostro ex priore e capitano, Mauro Sani, restaurato e offerto dalla famiglia alla Contrada. Tutti momenti molto intimi ma di forte intensità".
Eccoci dunque alla celebrazione della Festa Titolare: "Abbiamo le consuete cene, la festa nel rione, con numeri importanti che necessitano anche un certo senso di responsabilità in occasione del Palio: basti pensare che per la Cena della Prova Generale siamo intorno ai 1800 commensali con oltre duecento ragazzi destinati al servizio".
Parliamo della Chiocciola di inverno. Quali sono i progetti in cantiere? "Abbiamo un piano pragmatico da completare, in sintonia con la Deputazione, il Seggio e tutta la Contrada – risponde il priore Grandi –. Dopo l’inaugurazione dell’Archivio c’è da portare avanti il progetto di restauro della Sala degli arredi sacri, poi il consolidamento del muro dell’Oliveta, che è di proprietà comunale ma che ci siamo accollati per una sistemazione sempre migliore dei nostri spazi aperti".
Un’attività che prosegue anche su altri fronti: "Ci sarà poi da ripensare, dopo l’acquisto dei locali per le cucine, a un più agevole collegamento fra queste e i nostri giardini – sottolinea Grandi –. Ed è iniziato anche l’iter del progetto per realizzare oltre 150 nuove monture del Giro. Si prevede nel giro di due, tre anni di portarlo a termine".