
I rettori Di Pietra e Montanari fanno i conti con la ripartizione del finanziamento ordinario
"L’incremento annuale del Fondo di finanziamento ordinario per le università italiane va dall’1 al 6 per cento: a noi è toccato un aumento dell’uno per cento. Arriviamo così a 113,7 milioni di euro, con incremento di 1,6 miliioni": sono i conti dell’Università di Siena riportati dal rettore Roberto Di Pietra. L’argomento del giorno è l’incremento del Ffo annunciato dal ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini che ha firmato il decreto che va a ripartire il Fondo, principale strumento per l’assegnazione delle erogazioni pubbliche agli atenei per le spese di funzionamento e del personale.
"Certo in un anno non abbiamo recuperato gli 8,2 milioni persi l’anno scorso. Comunque è positivo che ci sia un aumento del Ffo, seppur lieve - spiega il rettore Di Pietra –: è un cambio di passo, che speriamo continui in questa direzione. Il problema è che veniamo a conoscenza dei trasferimenti ministeriali del 2025 a settembre, a fine anno: questa cifra con cui dobbiamo pagare le spese del personale e di gestione del 2025 servirà da base per prevedere il 2026, sperando che poi l’anno prossimo ci siano riconosciuti almeno i 113 milioni di partenza. E sperando che i costi e adeguamenti ad inflazione e scatti salariali, non aumentino ancora. Reclutamento? Prima bisogna capire se le entrate coprono i costi del personale presente".
L’Università per Stranieri di Siena può contare per il 2025 su risorse pari a 12.749.745 euro, con un incremento di circa 500mila euro rispetto all’anno scorso (più 3% sul 2024). "Il Fondo aumenta rispetto all’anno scorso, annus horribilis, e torna più o meno al livello del 2023", inizia il rettore Tomaso Montanari. Il suo è ’un bicchiere mezzo vuoto’: "E’ come la famiglia che si ritrova a dover andare avanti con più spese e minori entrate – prosegue il rettore della Stranieri –: per noi i costi maggiorati sono quelli legati agli scatti stipendiali del personale e all’inflazione, con piano degli straordinari sostanzialmente bloccato. Insomma con un incremento del finanziamento ordinario non al passo con le spese, ci ritroviamo più poveri rispetto al 2023. La sfida del nuovo anno al via? Quella di sempre: insegnare a pensare in un mondo che ha paura del pensiero libero. Oggettivamente a Siena c’è poi un problema di residenza studentesca, con gli alloggi turistici a breve termine che hanno ormai il sopravvento. Questa situazione è un problema per l’Università ma anche per la città".
Paola Tomassoni