MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

I consiglieri regionali al ’Bollore’

Open day a Bagni San Filippo per sensibilizzare il consiglio regionale sulle potenzialità turistiche dell'area. Problemi di gestione e ristrutturazione in sospeso.

Una visita alla ’Balena Bianca’, alla grotta di Bagni San Filippo, un colloquio con una cinquantina di abitanti del borgo termale. È stato questo il clou dell’open day che ieri mattina si è svolto davanti all’hotel Terme. Il fine del coordinamento ’Parco naturale’ era sensibilizzare i componenti del consiglio regionale (presenti Stefano Scaramelli vice presidente del consiglio e capogruppo di Italia Viva, Marco Casucci della Lega e Francesco Torselli di Fratelli d’Italia) che hanno partecipato alla iniziativa. Il tema è stato solo sfiorato, non affrontato perché al momento eventuali azioni della Regione, non sono attuabili. C’è di mezzo un piano strutturale, che destina l’area del ’Bollore’ ad attività ricettiva, che ha validità fino al 2026; c’è di mezzo l’asta giudiziaria per la vendita del terreno di proprietà della società Amiata Marmi dichiarata fallita.

"Credo – sostiene Stefano Scaramelli – che le potenzialità turistiche di Bagni San Filippo e dell’intera zona siano notevoli. La Regione potrebbe essere chiamata a un investimento per valorizzare le aree esistenti nell’interesse dell’intera zona. Se sarà avviato un percorso per puntare a ottenere questo tipo d’intervento, noi ci saremo. Le aree sono, che personalmente già conoscevo, sono di grande prestigio. Non lasciamole nella disponibilità di chi intende fare solo interessi".

I problemi dell’area della Balena Bianca sono quelli di trovare una tipologia di organizzazione che la tuteli da atti sconsiderati, da comportamenti incivili, che, molto spesso, l’hanno trasformata in una piccola discarica a cielo aperto. E ancora: la ristrutturazione dell’Hotel Terme. Il progetto, presentato due anni fa, doveva concretizzarsi con la posa della prima pietra proprio "entro la fine – fu detto e ripetuto – dell’anno". L’Hotel, ma soprattutto il centro termale alimentato dalle pregiate acque solfuree. Qui cittadini di tutti i ceti sociali hanno fatto inalazioni, fanghi, per curare e prevenire diverse malattie respiratorie e anche, con i fanghi, delle articolazioni. Del nuovo, lussuoso, albergo se ne sa poco, del centro termale, chiuso ormai da anni, pure.