I candidati sull’ottovolante Mps, Fondazioni e Biotecnopolo le chiavi per la Siena di domani

Nell’auditorium della Cna è andato in scena il dibattito finale con gli aspiranti sindaco. Le loro idee sull’economia e su come far crescere la città. Ecco cosa hanno da perdere.

I candidati sull’ottovolante  Mps, Fondazioni e Biotecnopolo  le chiavi per la Siena di domani

I candidati sull’ottovolante Mps, Fondazioni e Biotecnopolo le chiavi per la Siena di domani

Il futuro di Mps e del Biotecnopolo, il ruolo delle Fondazioni Mps e Santa Maria, la città che coniuga innovazione e tradizione, cultura e scienza, e infine ciò che hanno da perdere gli otto candidati a sindaco sono state le domande dell’ultimo confronto nell’auditorium Cna, moderato da Pino Di Blasio. Ecco le risposte degli otto candidati.

Fabio Pacciani "Su Banca Mps i segnali sono positivi, l’ad è bravo, si vede dal recente aumento di capitale. Il mio auspicio è che il Monte diventi il terzo polo bancario del centro Italia. Sul biotecnopolo il dubbio riguarda quanta occupazione produrrà. Sarà fondamentale collegare a esso un distretto industriale. Vorrei entrambe le Fondazioni più legate al Comune, che deve essere al centro di ciò che ruota attorno alla città. Mi chiedo che ricaduta abbia l’azione di Fondazione Mps sullo sviluppo del territorio. Mentre la Fondazione SMS a oggi è uno scatolone vuoto. Ritengo che la multiutility possa essere vantaggiosa se fatta con i Comuni contermini".

Alessandro Bisogni "Mps non ha più il potere che aveva un tempo, la sua incidenza sul territorio è limitata. Qualora fossi sindaco vorrei istituire tavoli di confronto con la banca. Il biotecnopolo non deve essere un poltronificio. Ho visto con piacere che Fondazione Mps è tornata ad occuparsi di sociale, mentre per la Fondazione SMS ritengo necessario un controllo delle competenze di chi va a ricoprire certi ruoli. I beni comuni devono essere gestiti dal pubblico, dico no alle multiutility".

Elena Boldrini "L’amministrazione si dovrà impegnare per riqualificare ciò che rimane di Mps. Deve tornare a essere la banca dei cittadini e non la banca d’affari. Ben venga il biotecnopolo se porterà sviluppo, ma devono esserci tutte le garanzie per la sicurezza sanitaria, e il sindaco deve avere voce in capitolo. Il Comune deve confrontarsi con le Fondazioni. Vogliamo una città a misura d’uomo, con una qualità della vita migliore; la possiamo avere con un nuovo metodo di governance".

Massimo Castagnini "Si deve ridefinire la collaborazione con i vertici Mps, che deve tornare a essere banca dei territori con massima attenzione verso le piccole e medio imprese. Una priorità deve essere patrimonializzare, andando incontro alle esigenze primarie, e mi riferisco agli alloggi per studenti. La città non deve essere isolata, sulla multiutility con Firenze e Prato ho perplessità. Entrare in una realtà del genere con il 3% significa non poter contare né incidere. Più favorevole a costituire una multiutility con i Comuni vicini, oltre a ricucire i rapporti con le istituzioni".

Nicoletta Fabio "L’idea del governo su Mps, che condivido e auspico, è un’uscita progressiva e la creazione di un terzo polo con vocazione sui territori e a supporto della piccola e medio impresa, nella quale Siena deve mantenere una posizione di rilievo. Per il Biotecnopolo, è stato annunciato un accademico senese nel Cda, garanzia per il territorio. La pioggia di denari che arrivava dalla Fondazione ha contribuito a sopire la città e mortificare la vocazione imprenditoriale. Nel mio programma ho ipotizzato la Fondazione promotrice della costituzione di scuole di alta formazione per le nuove professionalità sul territorio. Il Santa Maria della Scala oggi è una scatola vuota, l’ingresso del Ministero della cultura potrebbe essere una spinta".

Emanuele Montomoli "Al primo incontro feci una proposta ardita su Mps che si riassume nella garanzia dell’uscita ordinata dello Stato, garantendo occupazione sul territorio e facendo sì che non rimanga solo una banca di raccolta di denaro sul territorio ma mantenga il management. Il Biotecnopolo deve essere strumento per il territorio, con ricadute sulle aziende: l’importante è non concentrarsi nella chimera del trovare la molecola miracolosa. Il sindaco deve adoperarsi affinchè il sistema pubblico sia adeguatamente gestito. Il bene pubblico deve essere fruibile nel miglior modo possibile per i cittadini".

Roberto Bozzi "Non vorrei una Siena rinsecchita ma una città che si apra al mondo. Sul Biotecnopolo, è fondamentale un rapporto strategico con le aziende del territorio, in particolar modo l’artigianato sia per le forniture che per la ricerca applicata. Ci saranno almeno 300 ricercatori a cui dare servizi e abitazioni: tema che il Comune si deve porre. Sulla Fondazione Santa Maria il giudizio è estremamente negativo, sarà fondamentale per il turismo che nei periodi di bassa stagione venga fatta una mostra importante una volta l’anno. Siena ha bisogno del rapporto con i comuni contermini per avere un peso politico, altrimenti contiamo poco"".

Anna Ferretti "Siamo contenti dei risultati di Mps, ma vanno seguiti passo passo. Serve attenzione alla tutela del personale e alla direzione generale su Siena, oltre che al riutilizzo di spazi del Monte non più usati. Interessante sarebbe rivedere il piano operativo comunale in toto. Il biotecnopolo è un’occasione per l’Università e per il nuovo Its. Per Fondazione Mps serve una riflessione nuova, come pure sul ruolo della Fises, mentre Fondazione Santa Maria della Scala deve crescere. Diciamo no alla multiutility di Prato e Firenze, serve una collaborazione con i Comuni contermini: non si tratta di cedere la sovranità ma di condividerla".

Andrea Talanti

Eleonora Rosi