REDAZIONE SIENA

"Giudice di pace, preparariamoci alle file"

Il neo presidente dell’Ordine degli avvocati Ciacci sottolinea la prima ’spina’ del suo mandato. La novità scatta dal primo marzo

di Laura Valdesi

SIENA

"L’Ordine degli avvocati è in salute anche se c’è un preoccupante calo degli iscritti. La difficoltà economica attuale ha indotto tanti giovani, anche molto bravi, ad entrare nella pubblica amministrazione e nell’Ufficio del processo. Soprattutto mancano i praticanti: sono 28, una cifra modesta rispetto al passato. Si è sempre detto troppi avvocati, adesso la prospettiva viene rovesciata. Preoccupa che risulti, anche nel Senese, una professione meno attrattiva in particolare per motivi economici", spiega il neo presidente dell’Ordine Antonio Ciacci.

Legati al Covid o alla situazione generale?

"A quest’ultima, a parte la marginalizzazione indotta dalle riforme fatte in vista dell’efficienza più che dell’efficacia della giustizia. Tutti strumenti bellissimi ma quando si parla di algoritmi, per esempio, ritengo che sia una disumanizzaizone della giustizia. Inoltre, specie nel penale, si dà spazio alle indagini difensive che però costano. Non tutti possono permettersele. Non siamo contrari alle riforme, è solo che un Paese serio prima si dovrebbe assicurare di avere i mezzi per condurle in porto".

Un esempio.

"Dal giudice di pace, che aumenterà notevolmente la competenza per il valore delle cause a seguito della ’Cartabia’ (da 5mila a 10mila euro per i beni mobili e da 20 a 25mila per il risarcimento del danno prodotto dalla circolazione dei veicoli, ndr), ci sono due giudici, due cancellieri e un impiegato. Qui arriverà un carico infinitamente superiore all’attuale: come si risolverà il problema? Prevedo file davanti alle cancellerie, ancora il telematico qui non c’è. Un decreto ingiuntivo va portato a mano, per esempio. Senza contare l’organico già carente".

Facciamo un passo indietro: cosa fa l’Ordine per rendere più attrattiva la professione?

"Progetti come quello sulla legalità nelle scuole, sponsorizzato dal Consiglio nazionale forense che è una specie di competizione dialettica che coinvolge le scuole superiori. Puntiamo a far comprendere il valore della nostra professione, si passa solo per piantagrane e persone che tendono ad ostacolarla la giustizia. Invece dove gli avvocati contano poco non esiste la democrazia".

C’erano varie anime all’interno delle toghe senesi.

"Premesso che il precedente Ordine ha lavorato molto bene e in condizioni particolarmente difficili durante il covid, il mio obiettivo sarà di scongiurare appunto l’esistenza di varie anime non solo all’interno del consiglio ma anche con la altre associazioni, dalla Camera penale al Cpo, dai giovani avvocati alla camera civile. In modo che la pluralità nell’unità sia ricchezza, se diventa settarismo ci impoverisce".

Sarà nominato il procuratore, arriverà il nuovo presidente della sezione penale ed esaurirà il suo mandato il presidente Carrelli Palombi. L’auspicio di Ciacci?

"Il dottor Marini ha retto bene la procura, Carrelli Palombi è stata una figura con cui il foro ha interloquito spesso. L’auspicio è che vengano coperte le vacanze, che arrivi un procuratore qualunque esso sia non faccio nomi e che quando Carrelli Palombi per esaurimento del mandato dovrà andare via venga nominato presto un sostituto".

Quali sono, dal suo particolare osservatorio, i reati emergenti?

"Sicuramente quelli nei confronti delle donne e delle fasce deboli. Una violenza che nella nostra provincia così non me la ricordavo. Nel civile c’è stato un po’ un freno con il declino della città legato alla Banca mentre sono tante le richieste legate al diritto di famiglia. E anche il fallimentare è una materia su cui molti avvocati si stanno specializzando. Come nel tributario".

Ciacci che presidente sarà? Ha sempre tenuto un profilo basso.

"E lo manterrò. Sarò un presidente a disposizione di tutti, fermo nelle convinzioni, dialogante con tutti, al servizio dei colleghi. Dove necessario faremo i negoziati dovuti, dove necessario terremo duro".

Il primo progetto da realizzare?

"Portare a Siena la scuola forense che attualmente è ad Arezzo. Trovo ingiusto che i giovani senesi che fanno pratica debba no andare là quando qui c’è la sede di un’Università antica e una facoltà prestigiosa. Ho già preso contatti con Giurisprudenza per mettere su un progetto che vede insieme foro e accademia in sinergia".