REDAZIONE SIENA

Giro di eroina e metadone, altri 5 nei guai

Sono indagati nell’inchiesta sullo spaccio fra la Valdichiana e le Crete. Dalle intercettazioni emerse situazioni drammatiche di dipendenza

di Laura Valdesi

SIENA

Spaccio di droga fra la Valdichiana e le Crete, quattro le misure cautelari già eseguite. Un sinalunghese da lunedì si trova infatti agli arresti domiciliari, per altri tre il giudice ha deciso che non devono uscire dalla provincia di Siena. Una piccola banda coinvolta nel giro di stupefacenti che chiama in causa anche altre cinque persone, ora indagate in attesa della conclusione dell’inchiesta: la loro posizione sarebbe di minore responsabilità. A portare alla luce il giro sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo di Siena, coordinati dal colonnello Michele Tamponi. Che insieme ai colleghi di Arezzo e di Perugia sono entrati in azione all’alba di lunedì con l’aiuto dei cani. Cinquanta militari che hanno svolto anche sette perquisizioni personali e locali tra Sinalunga, Foiano della Chiana, Cortona e Castiglione del Lago dove, tra l’altro, sono saltati fuori flaconi di metadone. Proprio quest’ultimo, unitamente all’eroina, era una delle sostanze più spacciate dalla banda, piccola ma che si dava un gran da fare. Proprio per l’uso di droghe che andavano per la maggiore fra gli anni ’70 e ’90, poi soppiantate da quelle sintetiche, l’inchiesta dei carabinieri, coordinata dal pm Sara Faina, è stata battezzata ‘Operazione ritorno’. Al passato, ovviamente.

Tutto era nato, come già detto ieri, da un’overdose causata da un mix di alcol e droga. Che aveva fatto finire in ospedale una persona e acceso sul caso i riflettori di procura e carabinieri. Di qui pedinamenti e intercettazioni. Una mole imponenti di dialoghi che ricostruiscono i rapporti e delineano anche situazioni di dipendenza terribili confermando la drammaticità sociale dell’uso di stupefacenti e le conseguenze che ciò comporta. C’era chi pregava la banda di dargli una dose, dicendosi disposto a spacciare a sua volta pur di ottenere eroina e metadone. E in sei casi, pur ricostruendo i passaggi telefonicamente, i carabinieri avevano inteso cristallizzare il quadro. Erano intervenuti infatti dopo l’acquisto della droga senza lasciar intendere che dietro quei controlli c’erano un castello di prove che piano piano metteva salde fondamenta. Gli ‘oggetti’ di cui si parlava al cellulare durante conversazioni strane, erano dunque eroina, hashish e metadone. La banda della Valdichiana andava a Perugia a comprare la merce per poi venderla sia nel Senese che nell’Aretino, fino all’area delle crete senesi, a persone che spesso facevano fatica a pagarla.

Il gruppo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, spacciava circa 3 etti di eroina al mese più metadone e altre sostanze, compresa la cocaina. Sia il sinalunghese arrestato che gli altri tre destinatari di misure cautelari, difesi dagli avvocato Massimiliano Pinsuti, Stefano Cipriani, Thomas De Vito e Fabrizio Betti, sono stati interrogati ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nelle 500 pagine dell’ordinanza del gip Alessandro Buccino Grimaldi ci sono dettagli e particolari, conversazioni, che vanno analizzati in modo approfondito. Nei prossimi giorni alcuni chiederanno sicuramente un alleggerimento della misura cautelare.