PAOLO BARTALINI
Cronaca

Giorgi: "La dad affatica gli occhi"

Il responsabile di Oculistica risponde alle domande di alcuni genitori riportando le sue esperienze

di Paolo Bartalini

La didattica a distanza rischia di favorire l’insorgenza di difetti dell’occhio? Un quesito sollevato da alcuni genitori di alunni anche in Valdelsa, considerando un arco di tempo di lezioni online che, a parte le vacanze e le fasi di scuola in presenza, dura ormai da più di un anno (in previsione comunque delle riaperture dei plessi, almeno a quote percentuali).

Un problema reale a cui occorre fare fronte con il buon senso: è quanto spiega il dottor Carlo Giorgi, responsabile dell’Unità operativa di Oculistica dell’ospedale di Campostaggia a Poggibonsi. "Premetto che il periodo di osservazione delle modifiche delle abitudini è ancora assai breve per trarre conclusioni – afferma – e che il fatto di seguire il docente non da tre-quattro metri in aula bensì da trenta centimetri con uno schermo davanti, comporta indubbiamente una fatica a livello visivo. Sono a conoscenza, dal mio ‘osservatorio’, di casi del genere dovuti alla dad. Il consiglio è provare ad adattarsi, in maniera lenta come è naturale, al notevole cambiamento indotto dall’emergenza sanitaria e a uno scenario del tutto ignoto sino a non molto tempo addietro. Affidarsi a delle piccole pause, ad esempio, per non rimanere troppo a lungo al monitor: in questa maniera, il sistema sensoriale è in grado di adeguarsi a una totale variazione degli stili di vita".

Si può parlare di malattie legate a eccessi di esposizione allo schermo di un personal computer? "No, non credo proprio – risponde il dottor Giorgi – e sarebbe anzi una forzatura esprimersi in tali termini. Casomai, usando la vista da vicino, il sistema muscolare diviene poco elastico. E l’elasticità è fondamentale per una messa a fuoco istantanea. Ma non si tratta di una patologia. Esiste una via di mezzo ampia tra patologia e alterazione. Poi tutto è soggettivo: ci sono coloro che, dopo molte ore, vanno incontro a conseguenze fisiologiche come lievi mutamenti del ritmo veglia-sonno, altri che possono contare su una maggiore tolleranza allo sforzo fisico e altri ancora che invece devono ricorrere agli occhiali". In che modo superare allora l’ostacolo determinato dal particolare contesto storico? "E’ necessario non perdersi d’animo e pensare al domani non con la nostalgia dei momenti andati - precisa infine il dottor Giorgi - bensì con la consapevolezza, ripeto, di potersi adeguare alla novità tutelando la salute oculare".