Fuoco allo scooter dell’ex Un anno di servizi sociali

Un gesto per farla pagare cara all’uomo che aveva interrotto la relazione . Il giudice ha accettato la messa alla prova della senese che estingue il reato.

Fuoco allo scooter dell’ex  Un anno di servizi sociali
Fuoco allo scooter dell’ex Un anno di servizi sociali

di Laura Valdesi

SIENA

Una donna abbandonata. Ferita. Perché aveva investito tanto in quel rapporto sentimentale. Credeva che sarebbe potuto diventare stabile. Davvero importante. Poi l’amara verità. Brusco risveglio dal sogno d’amore. Così si era voluta vendicare con l’ex appiccando il fuoco alla sua moto posteggiata davanti al Santuario di Santa Caterina, il 5 settembre 2021. Un gesto di rabbia che era costato alla donna la denuncia dopo l’inchiesta della polizia. Nonostante abbia ricomprato il motorino all’ex, pagando dunque i danni della sua ’fiammata’ di rabbia, è arrivato il decreto penale di condanna. Attraverso l’avvocato Francesca Martini si è opposta chiedendo un rito alternativo. E ieri mattina il giudice ha detto sì alla messa alla prova. Dovrà svolgere attività socialmente utile presso un’associazione di volontariato per un anno al termine del quale, se il percorso risulterà svolto correttamente, il reato verrà dichiarato estinto dal giudice.

L’episodio aveva destato scalpore. Perché era ancora estate, le finestre aperte e la gente tirava tardi la sera. Una tranquilla domenica estiva. Poi le fiamme che avevano fuso per via del calore la parte anteriore dello scooter Honda. Molte persone erano scese in strada, quindi l’arrivo dei pompieri. Preziose le telecamere della zona, analizzate dalla Mobile dopo il primo intervento delle Volanti che cercarono l’autore in centro, senza esito. Erano bastate però due settimane per individuare chi aveva dato fuoco al mezzo che apparteneva all’ex convivente il quale, secondo quanto ricostruito dalla polizia, aveva interrotto la relazione sentimentale in cui la senese credeva.

Le immagini della videosorveglianza parlavano chiaro mostrando la donna mentre, parzialmente camuffata, metteva in atto la sua vendetta. Quando i poliziotti hanno iniziato a cercarla, oltre che nella sua residenza anche dai parenti, senza trovarla ha capito che non aveva più scampo. Così si era presentata spontaneamente in questura raccontando la trama di quella sera. Non era riuscita a mandare giù il benservito dell’uomo. Di qui il piano per fargliela pagare. Non poteva usarla e poi gettarla via come un giocattolo. E gli aveva danneggiato lo scooter.