
Prof Antonio Barretta
In riferimento a notizie su presunte fughe di infermieri e operatori socio-sanitari, la Direzione delle Scotte rassicura "che non c’è nessuna emergenza in corso e non ci sono situazioni di rischio o criticità per le attività assistenziali".
"Sorprende la diffusione di dati non ufficiali - si legge nella nota dell’AouS – in merito ad un bando di mobilità (una manifestazione di interesse alla mobilità regionale per tutte le aziende sanitarie) che è sospeso per la necessità di effettuare un adeguamento formale, a seguito del quale saranno riaperti e prorogati i termini di scadenza. L’unica notizia di cui siamo a conoscenza è che, fino ad ora, sono state presentate circa 4.300 domande di mobilità in tutta la Toscana ma non abbiamo dati disponibili per le singole aziende sanitarie. Pertanto sorprende che qualcuno disponga di dati dettagliati".
Si tratta di un bando di ’mobilità sociale’, che mira ad agevolare i ricongiungimenti familiari e le situazioni di disagio familiare. "Ci sono alcuni elementi che caratterizzano la nostra azienda - prosegue la nota – tra cui: remunerazione più bassa e bacino demografico più piccolo da cui poter attingere i professionisti che spesso provengono da fuori Siena. L’Azienda si era già attivata con procedure concorsuali e ci sono ben due graduatorie da cui poter attingere in caso di turn over per mobilità: la graduatoria dell’AouS appena approvata per gli infermieri, con 354 idonei, e la graduatoria regionale con oltre 500 oss".
L’Azienda ospedaliera ricorda poi che "analogo clamore fu fatto nel settembre 2023, quando la stessa sigla sindacale di oggi, annunciò presunte fughe dalle Scotte a seguito di un bando di mobilità, quando invece la percentuale si attestava al 14%, in linea con il dato regionale. E nel 2023 agli infermieri che avevano fatto domanda di partecipare alla mobilità, era stato sottoposto un questionario chiedendo le motivazioni per cui intendevano lasciare Siena. Era emerso che la prima motivazione era quella dell’avvicinamento alla famiglia ma anche una remunerazione più bassa rispetto ad altre aziende. Per i fondi contrattuali aziendali esiste una normativa che disciplina la quantificazione degli stessi. Infine si ricorda che il piano per il benessere organizzativo è stato condiviso con le organizzazioni sindacali e i professionisti e c’è sempre un tavolo aperto".