REDAZIONE SIENA

"Folgorato da Siena e dal Palio. Tesi sulla Festa che diventa libro"

La storia di Simone Tafuri che si è innamorato di questa realtà tanto da dedicargli uno studio approfondito

La storia di Simone Tafuri che si è innamorato di questa realtà tanto da dedicargli uno studio approfondito

La storia di Simone Tafuri che si è innamorato di questa realtà tanto da dedicargli uno studio approfondito

di Massimo Biliorsi

SIENA

Raccontiamo di un bel innamoramento per Siena, le Contrade, il Palio. Tanto da scriverci una tesi che adesso diventa pubblicazione. L’autore è Simone Tafuri ed il titolo è esemplificativo: "Da spettatori a protettori: Il Palio di Siena ed i nuovi contradaioli", uscirà per Extempora, che è poi un percorso condiviso da molti, ma che qui avrà una sorta di "cartacea appendice".

Come è nata questa passione contradaiola? "Venni a Siena per la prima volta nel 2000 – comincia Tafuri - con i miei genitori, rimasi folgorato dalla sua bellezza e dal suo mistero, le vie tortuose emanavano un qualcosa di emotivamente spiazzante, quelle simbologie sparse per la città tra bandiere nei ristoranti e segni distintivi sui palazzi erano per me del tutto nuove e cariche di significato, capii che c’era qualcosa di più rispetto ai tanti altri posti nel mondo che avevo visto e mi resi conto che mi aveva già silenziosamente rapito".

Come è stato e quando il suo approccio al Palio?

"Fu il caso che mi portò a vedere il Palio in televisione le prime volte, ricordo l’ansia e le palpitazioni pur avendo un’idea ancor meno che embrionale dello spettacolo cui stavo assistendo, compresi che questa città e questa magia andavano approfonditi e vissuti di persona, ed ecco che il 16 agosto 2007 venni per la prima volta in Piazza. Da allora non ho mai saltato un Palio, mi sono monturato nel Comune per 10 anni, e ho iniziato a tessere tele di rapporti umani ed emozionali che mi hanno portato, il 29 giugno 2014, a mettere il fazzoletto al collo (la Contrada è il Drago, ndr) e vincere il Palio 4 giorni dopo. Io, dal palco delle comparse, a correre a perdifiato per scendere il Palio. Fatale".

Come è nata l’idea di scriverci una tesi?

"Nel piano di studi della mia seconda laurea inserì l’esame di antropologia culturale, leggendo i testi trovai diversi aspetti che mi fecero immedesimare con la mia personale esperienza senese e contradaiola, provai quindi a capire se questo poteva diventare oggetto di studio chiedendo pareri eloquenti in Contrada e non solo, oltre che al professore universitario. Dopo un’incubazione lunga 2 anni misi per iscritto l’idea di trattare un argomento perfettamente calzante con la materia e che partiva dalla propria vita vissuta, con l’ambizione che potesse essere dapprima condivisa da più persone e soprattutto affrontata in maniera scientifica".

E la trasformazione in libro? "Tramite alcune conoscenze sono stato contattato da una casa editrice che ha espresso il suo sincero apprezzamento per l’argomento e per come l’ho trattato, al di là dell’indescrivibile soddisfazione personale che possa suscitare anche solamente l’idea di avere un libro a mio nome che tratta del Palio di Siena, il mio desiderio principale è che l’argomento possa essere trasmesso e conosciuto con metodo, consapevolezza e apertura mentale poiché si tratta di tematiche reali, attuali e molto importanti che meritano un approfondimento endogeno, che possano aprire le porte a eventuali dibattiti e infine facciano presa sulle coscienze di chi è direttamente coinvolto. Ho ricevuto tanti apprezzamenti a persone a me care ma anche da persone che non conoscevo, in diversi mi hanno fatto presente che si tratta di un tema importante e sin qui non ancora affrontato in codesta maniera; ampliando la rete delle conoscenze e soprattutto parlando dell’argomento nelle giuste occasioni sono stato in grado di ricevere tanto supporto pratico e soprattutto sensazioni meravigliose che hanno certificato la bontà dell’idea ma ancor di più mi hanno riempito l’anima di orgoglio, riconoscenza e felicità".