
Una manifestazione di qualche tempo fa dei dipendenti di Fantacci Industrie
L’accordo sul contratto integrativo aziendale adesso c’è. La firma sul documento, da parte sia di Fantacci Industrie che di organizzazioni sindacali e Rsu, mette fine a una vertenza sfiancante che si è sviluppata nell’arco di sei mesi, a cominciare dai complicati giorni di fine gennaio della "disdetta unilaterale dell’integrativo", come spiegato allora da Fiom Cgil. Una serie quasi interminabile di tappe per i dipendenti dell’azienda di Poggibonsi attiva da sessanta anni e leader in ambito europeo nel settore di utensili per i serramenti, Si è passati dall’iniziale muro contro muro agli scioperi, dalle manifestazioni alle aperture, dalle speranze dei tavoli istituzionali a un altro brusco stop, addirittura nel momento in cui l’intesa sembrava ormai in dirittura di arrivo. Fino alla maturazione, proprio in questi giorni, dell’atteso risultato. Un traguardo raggiunto dai i cinquanta lavoratori, fra le sedi di Poggibonsi in via Raffaello e di Certaldo in via delle Città, che potranno contare su vari benefici in welfare a partire da questo 2024, sulla base di quanto riportato nel protocollo, di una durata di tre anni, e valido fino a nuova revisione. Si sofferma sui contenuti dell’intesa Daniela Miniero, segretaria provinciale senese di Fiom Cgil, che ha seguito da vicino la vertenza sino da quel duro inverno di lotte: "Sono previste dall’accordo, tra gli altri punti, delle ore di permesso aggiuntive per genitori che hanno figli fino a otto anni e, novità, quaranta ore di permesso per donne che partecipano a percorsi per la procreazione assistita. L’azienda – riconosce Miniero – ha sempre mostrato del resto una certa sensibilità per le esigenze dell’universo femminile. Gli esiti soddisfano, sia noi come organizzazione, sia le maestranze. Ricordiamo anche da dove partivamo ovvero da una fase nella quale l’azienda neppure riconosceva il ruolo della Rappresentanza sindacale unitaria, tanto per comprendere il tipo di lavoro che è stato compiuto in questi mesi per arrivare all’accordo sul contratto integrativo". Fine dello stato di agitazione, dunque, e della astensioni dal lavoro, proclamate anche nella scorsa settimana in coincidenza di un nuovo raffreddamento nelle relazioni Fantacci Industrie-sindacati. Poi la sospirata definizione, suggellata dal fatidico atto di sottoscrizione del documento. "L’azienda – conclude Daniela Miniero – paga ai lavoratori i recenti tre giorni di sciopero".
Paolo Bartalini