
"Faccia a faccia con il truffatore. Chiamato il 112 con il suo cellulare"
di Laura Valdesi
SIENA
"Sì, tutto vero. Avevo lasciato in casa il cellulare e visto che il telefono fisso della madre della mia compagna, vive al piano sopra al nostro, era ancora tenuto occupato dal complice ho chiamato il 112 proprio con il cellulare del truffatore", racconta un rappresentante delle forze dell’ordine che abita a Montepulciano ma lavora in un’altra provincia. E che svela i retroscena dell’arresto poi compiuto dall’Arma, prontissima ad intervenire perché, come ha detto anche il procuratore della repubblica Andrea Boni, le truffe agli anziani sono "il fenomeno del momento".
Importante per acciuffare il giovane di 19 anni che aveva messo a segno il classico raggiro del finto incidente ai danni di una pensionata di Montepulciano – ora si trova in Campania con l’obbligo di dimora – il fiuto del genero che appunto lavora fuori provincia. "Era venerdì 13, data che non si dimentica facilmente. Salivo al piano superiore per portare dei panni da stendere quando ho visto scendere un ragazzo. Sapendo quanto mia suocera è riservata e attenta agli estranei gli ho chiesto ’tu chi sei?’. E’ andato via senza girarsi. Quando l’ho raggiunta, ancora sotto sopra, e mi da detto di un incidente alla mia compagna ho capito subito cos’era accaduto. Gli sono andato dietro, inutile che allungasse il passo. Ho chiesto spiegazioni, prima mi ha detto di essere delle Poste. ’Sono un ufficiale di polizia giudiziaria’, mi sono subito qualificato invitandolo a venire con me. Dico la verità, mi ha seguito in casa di mia suocera senza opporre alcuna resistenza. Naturalmente ho usato l’educazione lasciando anche la porta dell’abitazione aperta", prosegue l’uomo. In tasca il giovane aveva i 140 euro ricevuti poco prima dall’85enne, il suo bancomat postale e persino la tessera sanitaria. "I gioielli presi quando si è presentato inizialmente – aggiunge il genero –, fra cui la fede di suo marito che è scomparso, l’anello di fidanzamento, li aveva evidentemente già consegnati al complice. Che doveva essere vicino perché quando ho preso il telefono fisso ho udito un’auto con problemi di marmitta proprio come quella che stava passando fuori dal palazzo dove abitiamo. I carabinieri sono arrivati immediatamente ed è scattato l’arresto. Sono stati bravissimi".