
Asl pubblica gli avvisi per partecipare al progetto e fornisce gli strumenti
Esami diagnostici per pazienti cronici, su chiamata, direttamente negli ambulatori dei medici di famiglia. La svolta, con l’obiettivo di tagliare le liste di attesa per alcuni esami più richiesti, è ormai alle porte. Entra nella fase operativa il progetto sperimentale della Regione Toscana che coinvolge i medici di medicina generale, che potranno aderire volontariamente.
Il progetto sta per partire: l’obiettivo è offrire ai cittadini la possibilità di sottoporsi ad un’ecografia, ad un elettrocardiogramma, ad una spirometria od ad un emogas, ma anche ad un ecodopller, ad infiltrazioni contro il dolore e ad altre prestazioni diagnostiche direttamente dal medico di famiglia. Le tre Asl territoriali toscane, su via libera della Regione, hanno pubblicato l’avviso rivolto ai medici di medici generale che potranno candidarsi attestando le proprie competenze nell’utilizzo di apparecchiature e manifestando l’interesse ad attivare gli ambulatori previsti dal progetto.
Sono previsti due livelli di presa in carico possibili, a seconda della complessità dell’esame, e attività diverse a seconda della patologia, con cinque percorsi indirizzati alla presa in carico di disfunzioni respiratorie, malattie cardiovascolari e scompenso cardiaco, diabete, visite assistite da ecografia e medicina del dolore.
Concretamente, a breve, il proprio medico di famiglia potrà effettuare prestazioni come spirometrie ed emogasanalisi, elettrocardiogrammi e Holter, ecodoppler, dosaggi di creatinina e glicemia glicata, infiltrazioni antalgiche, ecografie al torace e all’addome, ai tessuti molli e al collo. "Il progetto – sottolinea l’assessore regionale Simone Bezzini – è frutto di un accordo siglato con i sindacati dei medici di medicina generale e rappresenta un passo concreto per migliorare la presa in carico degli assistiti e aumentare l’appropriatezza prescrittiva".
Secondo il bando le aziende sanitarie metteranno a disposizione le apparecchiature necessarie, ma i medici che aderiscono al progetto potranno usare anche le proprie. Per la fase sperimentale, che durerà un anno, la Regione ha stanziato 2 milioni di euro, destinati a coprire i compensi aggiuntivi dei medici coinvolti. Tali risorse permetteranno di attivare 475 percorsi ambulatoriali di primo livello ed altrettanti di secondo livello. I medici di famiglia potranno prendere in carico direttamente il paziente in entrambi i percorsi oppure erogare le prestazioni di primo livello e organizzare la presa in carico di secondo attraverso un collega che aderisce al progetto e che fa parte della stessa ’aggregazione funzionale territoriale’. Anche un medico che non aderisce al progetto potrà inviare i propri assistiti ad un collega della stessa Aft.