
L’acronimo da tenere presente è Seus e dietro alle quattro lettere si affaccia un’attività fondamentale per il territorio. Il Servizio di emergenza urgenza sociale, presentato nella Sala conferenze dell’Accabì, si propone infatti di fornire risposte e soluzioni a problemi di vario genere nella vita quotidiana e in particolare ai bisogni delle persone più fragili. Situazioni gravi che possono insorgere in maniera improvvisa. Ed ecco che allora si renderà disponibile il nuovo piano operativo creato per questo tipo di necessità. Uno scatto in avanti per le problematiche con le quali si trova spesso a fronteggiarsi il territorio in ogni sua articolazione, si parli di questioni relative alla salute mentale, alle tossicodipendenze, al codice rosa, alle povertà, agli anziani soli e ammalati. "Un servizio che intende avvalersi di una rete di relazioni e di collegamenti con quanti operano nella zona": così è stato introdotto il servizio, davanti a una platea composta soprattutto da figure professionali direttamente impegnate nel servizio come le assistenti sociali della Valdelsa dei diversi settori di intervento. Nella circostanza è avvenuta anche la consegna (simbolica, in quanto non è ancora ufficialmente in funzione e lo sarà in un secondo momento) del numero verde da contattare "per le necessità che possono via via emergere", come ha rimarcato il sindaco di Poggibonsi David Bussagli, che ha aperto i lavori nel suo ruolo di presidente della Società della Salute Alta Valdelsa, prima di passare il testimone alle altre autorità. A cominciare da Andrea Mirri, coordinatore tecnico-scientifico del Seus e per proseguire con Francesca Nencioni sempre per la Sds e con Carlo Calosi in qualità di referente del servizio. Tra i soggetti anche la Regione, nella persona di Cristina Corezzi per il comparto del Sociale, il Dipartimento dei Servizi sociali della Asl Toscana sud est e altre realtà pronte a offrire i loro contributi e competenze. Biancamaria Rossi, direttore della Sds Alta Valdelsa, ha descritto il Seus indicando i connotati di "un servizio fondamentale per intervenire in modo mirato sulle situazioni di emergenza sociale".
Una Centrale operativa e alcune Unità territoriali costituiscono i punti cardine di un servizio - che sarà in funzione 24 ore su 24 - a disposizione dei cittadini e che si avvale della segnalazione da parte di istituzioni (amministrazioni comunali, servizi sociali, forze dell’ordine, pronto soccorso) che si trovino di fronte a uno scenario che richieda un intervento immediato.
Paolo Bartalini