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Droga per i giovanissimi venduta in chat Blitz all’alba della Finanza: 21 indagati

Nei guai anche 13 minorenni di Siena e provincia che vendevano hashish e marijuana su un gruppo ad hoc sul canale Telegram. Quattro sono accusati di estorsione: coetaneo costretto a pagare per la ’protezione’ da un fantomatico picchiatore

di Laura Valdesi

SIENA

Settanta uomini, con loro anche diversi cani addestrati a fiutare la droga. Cercavano hashish e marijuana quando ieri all’alba, era ancora buio pesto, hanno bussato alla porta di nove famiglie di Siena, più due che abitano nei comuni dell’hinterland, un’altra nell’Empolese. Genitori che mai avrebbero immaginato di essere svegliati da uomini in divisa con un decreto di perquisizione dell’autorità giudiziaria che riguardava sia l’abitazione sia il loro figlio minorenne. Uno choc per papà e mamme che hanno scoperto così dell’inchiesta originata da quella chat dello spaccio, creata da uno degli indagati, dove i giovanissimi potevano rifornirsi di droghe leggere. In cui cercavano ’fumo’ da utilizzare alle feste con gli amici del sabato. Dove veniva mostrato loro lo stupefacente addirittura attraverso una sorta di video-tutorial che, sullo sfondo, sembrano far intravedere banchi di scuola. Certo è infatti che i ragazzi senesi – che appartengono a famiglie agiate e ben inserite – sono studenti. E proprio all’interno dei plessi, conferma una nota della Finanza, avveniva lo spaccio.

Il blitz ha turbato la città. Anche se non è il primo che riguarda i giovanissimi. Basta pensare a quella che era stata soprannominata la chat degli orrori – l’inchiesta non è ancora chiusa –, poi la baby gang che aveva seminato il panico nel centro storico, fra Salicotto e Piazza del Mercato, fermata dalla polizia. Adesso quella che gli investigatori hanno definito "la piazza di spaccio virtuale" che permetteva la compravendita di stupefacenti fra minori in città e nei centri vicini. Alcune perquisizioni non hanno dato esito, sono comunque stati sequestrati dei cellulari che verranno ora analizzati. Da qui potrebbero emergere altri episodi e l’eventuale coinvolgimento di ulteriori giovanissimi. L’inchiesta coordinata dalla procura dei minori di Firenze è in pieno svolgimento.

Non è stato facile per i finanzieri risalire all’identità dei ragazzi perché molti di loro si chiamavano con curiosi soprannomi. C’è voluta una grande pazienza per gli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria per analizzare milioni di conversazioni. E ricostruire così il quadro in cui si muovevano i 13 under 18 ma anche gli 8 maggiorenni. Di questi ultimi, anch’essi perquisiti ieri mattina, si è occupata la procura di Siena con il pm Siro De Flammineis. Il reato è sempre spaccio in concorso relativamente ai fatti rilevati fra il febbraio 2020, poco prima dell’inizio del lockdown, e l’agosto scorso. Dunque piena pandemia. Persone presso cui si rifornivano i più piccoli per poi smerciare lo stupefacente sulla chat dedicata, a seconda delle richieste. Un meccanismo collaudato ma che non poteva andare avanti a lungo, vista la sfrontatezza dimostrata con video e addirittura il listino prezzi messo in bella vista sul canale social. Dove si diceva che il fantomatico ’gelato ibrida’ costava addirittura 5.800 euro al chilo, per 2 grammi bastavano 25 euro, per 10 ce ne volevano 70. Con 1.200 si prendevano due etti. Meno caro il ’fumo’ che veniva 900 euro acquistando 200 grammi, 700 euro per 150. Brutto poi l’episodio che riguarderebbe un minorenne a cui tre coetanei ed uno già maggiorenne avrebbero estorto denaro in cambio di ’protezione’ da un fantomatico aggressore che avrebbe voluto picchiarlo.

Adesso inizia la seconda fase, quella dell’analisi da parte della Finanza del materiale preso nelle perquisizioni. Ma anche le contromosse degli avvocati, molti dei quali svegliati all’alba dalle famiglie preoccupate per i loro ragazzi. Tanti gli studi legali della città che stanno iniziando a seguire la vicenda. Fra gli altri quello di Alessandro Betti, di Carla Guerrini e di Manfredi Biotti, di Manuela Capogreco e di Roberta Cucini.