LAURA VALDESI
Cronaca

Don Angelo, il parroco dei giovani. "Tutto iniziò dagli studi di ingegneria"

Donzello sarà ordinato sacerdote domani in Duomo dal cardinale Lojudice. Insegna al liceo Volta a Colle

Don Angelo, il parroco dei giovani. "Tutto iniziò dagli studi di ingegneria"

Siena, 14 aprile 2023 - "Offro solo la mia disponibilità al servizio degli altri. Non penso certo di essere un supereroe. Non salverò io la Chiesa però intendo dare il mio contributo, in particolare con i giovani, almeno nei primi anni. Poi si vedrà". Sorride il diacono Angelo Donzello che domani sarà ordinato sacerdote per l’imposizione delle mani del cardinale Augusto Paolo Lojudice, alle 10.30 in duomo. E celebrerà la sua prima messa domenica alle 11.30 nella chiesa di San Vigilio. Un luogo del cuore nel percorso che ha cambiato la sua vita quando è arrivato a Siena da Pozzallo, paese siciliano in provincia di Ragusa salito alla ribalta della cronaca per gli sbarchi dei migranti. "Ma ha dato anche i natali a Giorgio La Pira", sottolinea Donzello che ha 35 anni.

Com’è arrivato a Siena?

"Nel 2006 per studiare Ingegneria gestionale. Mi sono laureato, a fatica però ce l’ho fatta. Ma la mia vocazione è ormai un’altra".

Proviene da una famiglia religiosa?

"Sì, i miei genitori hanno sempre frequentato la Chiesa facendo parte anche del cammino neocatecumenale. Nel mio paese già frequentavo un gruppo di post cresima, quindi la prima cosa che ho cercato arrivato a Siena era una realtà giovanile dove potermi riconoscere. Siccome cantavo in un coro ho cercato su google ’coro-giovani-Siena’ ed è uscita la cappella universitaria. San Vigilio, appunto. Era il settembre 2006".

Quando ha capito la sua vera vocazione?

"Ricordo bene l’anno, il 2011. E’ stato allora che il Signore mi ha toccato il cuore. Ho capito che Dio mi amava a prescindere dalle fragilità. Anche il percorso universitario era stato infatti molto faticoso, ci ho messo 9 anni. Non rinnego Ingegneria, è stata anzi la strada che ha consentito a Dio di entrare nella mia vita. Avevo dato all’amore un significato diverso, ero stato anche fidanzato. Ma volevo un amore particolare oppure universale? Sono entrato in una crisi di rinascita, iniziando un cammino spirituale".

Chi l’ha seguita ?

"Don Roberto Bianchini, rettore della cappella universitaria. Sentivo il desiderio della preghiera continua, che il Signore mi parlava attraverso il vangelo. Mi recavo tutti i giorni a messa. Ci sono voluti però quattro anni per capire che il Signore mi chiamava alla vita sacerdotale".

Il primo passo?

"L’ammissione agli ordini sacri, dopo il terzo anno di seminario, nel 2018. Fino al diaconato, avvenuto dopo un periodo a Roma che mi ha proposto il vescovo. Così sono stato in una parrocchia con altri sacerdoti, andando in Gregoriana per gli studi. A giugno del 2022 sono diventato diacono e il vescovo mi ha mandato da settembre nelle parrocchie di San Giuseppe e Spirito Santo a Poggibonsi. E mi è stato affidato anche l’insegnamento della religione al liceo Volta di Colle. Continuerò a svolgere questi incarichi anche dopo l’ordinazione".

Ma la prima messa sarà nella cappella universitaria, dove tutto ha avuto inizio.

"Per me è la ’madre’, in qualche modo. Quando posso vengo nel mio porto sicuro. Sono tutti universitari e durante gli anni, anche se sono cambiati, sono sempre stato presente".

E poi celebrerà presto un matrimonio importante.

"Quello di mia sorella. Si chiama Simona e ha un anno più di me. Le nozze fra un mese. Una cosa emozionante. La famiglia è felice della mia scelta".

Correttore di Contrada in futuro?

"Per adesso no".