
Disturbi alimentari: fame d’amore. Tu non devi cambiare nulla…
Guardandoti allo specchio hai mai pensato di essere veramente bell*? Hai mai pianto vedendo i numeri cambiare sulla bilancia? Hai mai desiderato guardarti con altri occhi? Oppure di avere un altro aspetto? I nostri corpi non sono bolle di sapone perfette e uguali bensì imperfetti e speciali. Ma facciamo un passo indietro, cosa sono i disturbi alimentari? Quante tipologie ne esistono? Il più conosciuto risulta essere l’anoressia: una persona ne soffre quando, riducendo o interrompendo la propria alimentazione, scende al di sotto dell’85% del suo peso forma in rapporto alla propria età, sesso e altezza. Un altro disturbo psichiatrico, che spesso può precedere l’anoressia, è la dismorfofobia ovvero la preoccupazione legata alla percezione di uno o più difetti fisici lievi o addirittura inesistenti. Se una persona soffre invece di bulimia, tende a voler dimagrire alternando abbuffate a rigetto del cibo. Ma come possono i social media influire su tutto questo? Tik Tok, Instagram o Facebook vengono spesso utilizzati come vetrine nelle quali esporre il proprio corpo in molti casi ritoccato e modificato, sottoponendolo continuamente al giudizio degli altri. Molti cadono in queste “trappole” proprio perché non riescono ad accettare il loro aspetto esteriore e aspirano a paradigmi di bellezza artificiosi e non reali, procurandosi così solamente del male. I social possono influenzare negativamente i giovani con modelli sbagliati e deviati, ma possono anche rappresentare uno strumento di sostegno per uscire dal vortice del dolore attraverso la condivisione delle esperienze altrui. E allora quando i commenti che innescano la miccia verso l’autodistruzione riescono a dissolversi nella nostra mente? Questo accade grazie ad un ingrediente unico ed insostituibile: l’amore. Siamo noi i primi giudici di noi stessi e gli occhi degli altri non fanno che riflettere allo specchio il nostro punto di vista. Amare noi stessi, la vita e gli altri ribalta così il paradigma e finalmente lo specchio torna a sorriderci. Nella canzone “Scars to your beautiful” di A. Cara ritroviamo i pensieri tante ragazze:
"Che cos’è un po’ di
fame io potrei andare un po’ oltre, lei scompare”
lei non si vede perfetta, lei non capisce che non
se lo merita
o che quella bellezza va oltre la sua superficie".
In conclusione abbiamo capito che per guarire da questi disturbi è necessaria una grande dose di amore e compassione verso se stessi, sentimenti che troppo spesso si celano all’ombra delle nostre paranoie.