Si dichiarano indigenti, ma in realtà non lo sono. Furbi, quello sì. Studenti universitari che attingono alle misure di sostegno gratuite, grazie a una dichiarazione falsa del proprio stato patrimoniale, a discapito di chi possiede davvero i requisiti per attingere al bando di assegnazione degli aiuti. Per prevenire e combattere il fenomeno la guardia di finanza e il Dsu Toscana hanno rafforzato la collaborazione. L’accordo anti-frode (della durata di tre anni) è stato firmato dal comandante regionale Toscana della guardia di finanza, generale di divisione, Giuseppe Magliocco, e dal presidente del Dsu Toscana, Marco Del Medico: lo scopo rendere più tempestiva e puntuale l’individuazione dei casi di irregolarità. È stato riscontrato infatti, dagli uffici dell’Azienda Dsu preposti, che negli ultimi anni su un campione oscillante fra il 25 per cento e il 35 dei vincitori di borsa di studio e posto alloggio, una media di oltre 300 dichiarazioni sostitutive uniche presentavano difformità. Grazie allo scambio di dati e informazioni, le fiamme gialle potranno controllare in modo più capillare e diretto le banche dati ministeriali. A questo scopo verranno organizzati incontri, seminari e interventi rivolti ai dipendenti e corsi di aggiornamento al personale. "L’accordo – spiega Del Medico –, ci permetterà di vigilare su comportamenti scorretti per garantire l’accesso ai sussidi universitari agli studenti veramente privi di mezzi economici, per tutelare le risorse che Ministero, Regione e Dsu Toscana destinano al diritto allo studio". "La sinergia intende sostenere l’azione di prevenzione e contrasto agli illeciti legati all’erogazione dei contributi regionali – aggiunge Magliocco –. La collaborazione troverà concreta attuazione mediante lo sviluppo di iniziative congiunte".
CronacaDichiarazioni false per avere benefici. Intesa Finanza-Dsu