"Appena posso verrò ad abitare stabilmente a Siena, una decisione già presa. Ho sempre pensato che sia il luogo perfetto per un pittore di cavalli! Ma anche come luogo di fede, che ha una capacità magnetica per le sue opere d’arte, per l’architettura e la sola aria che si respira". Spiazza Roberto di Jullo, accompagnando l’affermazione con una risata contagiosa. Sarà questo professore di disegno di 78 anni, incisore e scenografo anche per il Festival di Spoleto, per oltre 10 anni collaboratore come disegnatore per i servizi del tg Rai (quando gli dissero che lo assumevano, da spirito libero quale è, fu un ’no’) a realizzare il Palio di Provenzano. Così ha deciso ieri la giunta affidando invece l’incarico per il Drappellone dell’Assunta a Marco Lodola, le cui sculture luminose campeggiano in città, a partire dal cavallo in Piazza. Un artista di rilievo internazionale che vanta tra l’altro collaborazioni con cantanti quali Ron, Grignani e Jovanotti.
Roberto di Jullo, lei usa smalti, olio su tela e fondo oro, pastelli, acqueforti. E adora i cavalli: com’è nata la passione?
"Sono molisano, c’era un circolo ippico al confine con l’Abruzzo. Mi invitarono a fare una mostra, non avevo però realizzato cavalli. Era il 1973, iniziai allora a documentarmi studiando coloro che avevano espresso nobiltà, eleganza e potenza dinamica di questi animali... Mi dispiace chiamarli così, andrebbero definiti piuttosto una macchina del movimento e dell’eleganza".
Vero che il sindaco De Mossi, con cui vi siete incontrati a fine gennaio, le disse ’so che lei è di casa qui’.
"Per la passione per i cavalli, nel 2019 ho poi esposto ai Magazzini del Sale e partecipo ogni anno a ’Cavalli d’autore’ al Santa Maria della Scala. Qui ho anche cari amici, come Mario Tassoni e Mario Ascheri. Vengo spesso a Siena. Ho già visitato nove musei di Contrada, spero di poter vedere presto anche gli altri. Pensi che ho avuto anche l’onore di ricevere il fazzoletto dell’Oca quando mi sono recato nel loro museo".
Da 55 anni ha uno studio a due passi dal Colosseo a Roma. Quali sono i suoi colori preferiti?
"Ho una predilezione per l’etereo azzurro, era il colore adorato da mio figlio Federico (si commuove, ndr). Sarà a lui, oltre che ai senesi, che dedicherò il Palio di Provenzano. E’ venuto a mancare nel 2014, aveva 39 anni. Un incidente qui a Roma. Sarebbe stato felicissimo di questo mio incarico".
Lei è anche legato a Francesco Sabatini che è stato presidente dell’Accademia della Crusca.
"Perché è nato a Pescostanzo, per lui ho realizzato 22 anni fa la pala dell’accademico".
Non mancheranno i cavalli nel suo Drappellone.
"Sarà pieno, è quello che spesso è mancato a mio avviso nelle ultime opere realizzate. Ma non posso svelare nulla".
L’ultima Carriera che ha visto?
"Luglio 2019".
La.Valde.