REDAZIONE SIENA

Di corsa sull’Amiata. Oltre trecento al via

Domenica la terza edizione della Walking marathon da Piancastagnaio ai sentieri nei boschi.

La presentazione della maglietta ufficiale della terza edizione dell’Amiata Walking Marathon, in programma domenica su tre tracciati

La presentazione della maglietta ufficiale della terza edizione dell’Amiata Walking Marathon, in programma domenica su tre tracciati

Torna a Piancastagnaio l’attesissima terza edizione dell’Amiata walking Marathon, evento podistico lungo i boschi e i sentieri dell’Amiata organizzata dalla Pro Loco di Piancastagnaio, l’amministrazione comunale, il gruppo Camminiamo insieme. Ritorna dopo il successo dello scorso anno, quando gli iscritti da tutta Italia furono oltre trecento.

L’edizione 2024, in programma domenica 28, dovrebbe di gran lunga superare quel numero. In occasione del lancio dell’iniziativa, è stata presentata la maglia con il logo della manifestazione. "La terza edizione della Amiata walking Marathon – ha detto la presidente della Pro Loco Melania Piccini – si presenta con un numero eccezionale di partecipanti, è ormai un appuntamento con tanti partecipanti dall’Italia ma anche dall’estero. Occasione non solo sportiva, ma anche iniziativa con messaggio culturale e turistico".

Sergio Pieri, ideatore e organizzatore del percorso della camminata, ha illustrato il programma riservato alle tre categorie (10 chilometri, 18 chilometri, 42 chilometri) annunciando la novità dell’arrivo non in piazza Castello, come da tradizione, ma al parco tematico della Madonna di San Pietro.

A portare il saluto dell’amministrazione la neo assessore allo sport Claudia Vagnoli e il consigliere comunale Antonio Sinibaldi. Quest’anno sarà affidato alla Confraternita di Misericordia di Piancastagnaio, assieme ai volontari del Cai di Siena e la Protezione civile di Campiglia d’Orcia, il servizio sanitario e di soccorso durante la camminata. Una camminata che attraverserà il centro storico di Piancastagnaio, per inoltrarsi nei boschi di castagni e nelle faggete fino alla vetta del Monte Amiata.

Giuseppe Serafini