
Carabinieri (Foto di repertorio)
Siena, 30 ottobre 2023 – Aveva denunciato un’avvocatessa sebbene sapesse che era innocente, sostiene la procura. L’85enne della Valdichiana era andato alla stazione dei carabinieri di Trequanda nel gennaio 2021 mettendo nero su bianco che la professionista aveva fatto una dichiarazione falsa. Per l’esattezza all’ufficiale giudiziario che doveva notificare proprio all’uomo alcuni decreti ingiuntivi emessi dal tribunale di Siena nell’ambito di un procedimento risalente al 2018. Che puntava a recuperare un credito vantato nei suoi confronti dal professionista assistito dall’avvocatessa, esperta in materia civile e di esecuzioni. Questa, a dire dell’anziano, sostenne di non conoscere altri indirizzi dove trovarlo diversi dalla sua formale residenza mentre invece, ad affermarlo era sempre l’uomo, ne sapeva anche un altro. Prima c’è stata l’archiviazione della procura nei confronti della legale, che si è poi costituita parte civile attraverso l’avvocato Daniele Chiezzi nel processo per calunnia nei confronti dell’85enne. Il giudice Francesco Cerretelli ha condannato per tale reato il pensionato ad un anno e 4 mesi con pena sospesa essendo incensurato, a fronte di una richiesta del pm Alberto Bancalà di 2 anni e 2 mesi. Dovrà risarcire l’avvocatessa versando 4.222 euro (ne erano stati chiesti 20mila), oltre al rimborso delle spese per la costituzione di parte civile. Assolto invece, insieme alla moglie, dall’accusa di falsa attestazione per la particolare tenuità del fatto. Lo studio legale dell’avvocato Alessandro Massai, che assisteva l’imputato, aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Fra 90 giorni le motivazioni.