Covid, a Siena laurea ad honorem per Fauci e Rappuoli. “Senza vaccini 40 milioni di morti”

Il luminare statunitense: “Pericolosa retorica antiscienza, trasforma la non verità in verità. Difficile convincere un no vax, ma si può far riflettere”

Da sinistra Anthony Fauci e Rino Rappuoli (foto Paolo Lazzeroni)

Da sinistra Anthony Fauci e Rino Rappuoli (foto Paolo Lazzeroni)

Siena, 17 giugno 2023 – Conferita la laurea ad honorem in medicina e chirurgia dell'Università degli Studi di Siena allo scienziato americano Anthony Fauci. È stato il professor Francesco Dotta, direttore del dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze a introdurre e presentare, con la laudatio, le motivazioni del conferimento all'immunologo statunitense noto per i suoi contributi nella ricerca sull'Aids e altre immunodeficienze. Il conferimento della laurea è stato dato dal rettore Roberto Di Pietra. Precedentemente Fauci ha tenuto una digressione sulle lezioni della pandemia da Coronavirus, per la quale è stato il punto di riferimento per le politiche governative degli Usa. Ritenuto uno dei massimi esperti a livello mondiale nel campo delle malattie infettive, Fauci ha ricoperto il ruolo di consulente per tutti i presidenti degli Stati Uniti a partire da Ronald Reagan nel 1989. Dal 1984 al 2022 è stato direttore del dipartimento della Salute statunitense. Di recente Fauci si è dichiarato disponibile a collaborare al fianco di Rino Rappuoli al Biotecnopolo di Siena, il nuovo centro internazionale per lo studio dei vaccini che ha sede nella città del Palio.

L'Università di Siena ha conferito la laurea ad honorem in medicina e chirurgia anche allo scienziato Rino Rappuoli, nella stessa cerimonia. È stato il professor Vincenzo Sorrentino, direttore del dipartimento di Medicina molecolare e dello sviluppo, a leggere motivazione e laudatio del microbiologo italiano. Rappuoli è stato responsabile dell'attività di ricerca e sviluppo di Gsk Vaccines, ed adesso è direttore scientifico del Biotecnopolo di Siena. Prima del conferimento da parte del rettore Roberto Di Pietra, Rino Rappuoli ha tenuto una digressione dal titolo: “I vaccini del futuro e la conquista di traguardi impossibili”.

All’esterno non è mancato un gruppetto di contestatori no vax che hanno esposto cartelli e affisso diversi manifesti con nomi e articoli di giornale che riportano decessi di persone che i no vax attribuiscono ai vaccini, decessi per i quali però non esiste nessuna prova su un possibile legame fra vaccinazione ed effetti avversi.

"Scetticismo verso scienza è deriva pericolosa”

“La questione dello scetticismo verso la scienza va presa sul serio. In tutto il mondo purtroppo esistono un pensiero e una retorica antiscientifica pericolosa per la scienza e per la società”, ha detto Fauci. “Negli Stati Uniti - ha spiegato - c'è un clima di divisione che sussiste da tempo e che va oltre la divisione politica. Le persone in base ai propri credi litigano tra loro e ignorano la scienza e in questi casi la non verità diventa la verità”, ha aggiunto Fauci sottolineando: “Quando tutto è confuso la società ne soffre, negli Usa come in Italia occorre aderire alla scienza e lasciare da parte le cospirazioni”. Lo scienziato ha poi concluso con un appello ai giovani “a combattere l'accettazione e la normalizzazione della non verità”.

"Convincere i no vax? Facciamoli ragionare”

"Credo sia difficile convincere un no vax a farsi vaccinare, però quello che abbiamo imparato è che piuttosto che non considerare le loro ragioni, forse l'unico approccio è dargli opportunità di riflessione”, ha detto ancora Fauci. “L'unico modo è presentare dati scientifici - ha aggiunto - il primo è il tasso di ricovero ospedaliero e di decesso tra coloro che si sono vaccinati e chi non è vaccinato”. “Dobbiamo cercare - ha concluso - di riportarli alla ragione sul vaccino”.

“Senza vaccini 40 milioni di morti”

"L'impatto della pandemia da Covid è evidente”. Nel mondo ci sono stati ufficialmente circa 7 milioni di morti ma l'Oms ne ha stimati 20 milioni e “senza vaccino ce ne sarebbero stati oltre 40”. Poi “dobbiamo considerare un impatto sociale ed economico e quest'ultimo è stato stimato in oltre 28 trilioni di euro, pari a dieci anni di Pil italiano e un anno e mezzo di Pil Usa”, ha detto invece Rino Rappuoli. “L'impatto della pandemia è stato enorme e dobbiamo ammettere che in Italia ci sono stati degli errori all'inizio, perché eravamo impreparati contro un virus sconosciuto”, ha aggiunto Rappuoli. “In Italia quando la pandemia è arrivata ci sono stati errori - ha aggiunto - poi abbiamo iniziato a conoscere il virus ed ad agire scientificamente. Ecco perché dobbiamo essere pronti a combattere agenti patogeni ignoti, anche facendo vaccini contro virus che potrebbero essere pandemici, questo è il modo di essere pronti e non improvvisare”.