Nemmeno agosto è tempo di vacanze per la politica colligiana. Su temi come impianti sportivi e musei, l’opposizione di centrosinistra in consiglio comunale resta all’attacco della giunta Pii, con una serie di osservazioni sul da farsi e sul come farlo. E’ il capogruppo di ‘Colle per Vannetti Sindaco’, Domenico Ponticelli, il primo ad aprire il fuoco, obiettivi il bando regionale per le città murate, a cui il Comune intende partecipare nonostante i tempi ristretti, e le previsioni su impianti sportivi e Museo Archeologico: "Il bando scade il 26 settembre – afferma – Mi chiedo se sia possibile rientrare nei tempi giusti per partecipare, così come annunciato dalla giunta. Trattandosi di città murate, quindi storiche, non sarà necessario avere anche il parere della Soprintendenza? Le risposte del sindaco non soddisfano".
Critico, Ponticelli, anche sui programmi per l’impiantistica sportiva ed il Museo di piazza Duomo: "Sulla necessità di realizzare nuovi impianti, mi sentirei dire che a Colle ce ne sono anche troppi – afferma – La reale necessità è, semmai, quella di effettuare le necessarie manutenzioni, pensarne di nuovi mi pare eccessivo. Riguardo al Museo Archeologico, al centro di un progetto bellissimo che darà sicuramente lustro alla città, a fronte di una spesa di 170.000 euro vediamo che c’è uno stanziamento di 60.000: a cosa serve in particolare? E’ una cifra destinata alla sola riapertura?". Sui programmi per l’impiantistica sportiva esprime perplessità anche l’ex presidente del consiglio comunale, oggi consigliere Pd, Enrico Galardi: "I circa 200.000 euro di intervento stonano con i proclami sentiti in merito – sostiene – Si dice che gli impianti colligiani sono da terzo mondo e poi si stanziano 200.000 euro? Quindi, vorrei sapere se lo sport è una priorità oppure no". Il capogruppo Pd, Riccardo Vannetti, chiude riflettendo sul corretto rapporto maggioranza – opposizione: "A noi deve essere data la possibilità di controllare gli atti e per questo l’amministrazione deve essere trasparente. Invece leggiamo interviste in cui si dice che è stato dato mandato a un orologiaio di intervenire sull’orologio di piazza Arnolfo, ma in realtà non c’è stato che un semplice contatto".