Il gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Siena sta prendendo parte, in questi giorni, alla General Assembly del progetto europeo ’Ipm Popillia’, a Ponta Delgada nelle isole Azzorre.
Il progetto, iniziato quattro anni fa, ha l’obiettivo di studiare la biologia e la genetica del coleottero giapponese Popillia japonica, specie invasiva particolarmente pericolosa per la sua capacità di attaccare molte piante di interesse economico. Solo 10 anni fa, la specie è stata introdotta accidentalmente in Nord Italia, generando non poche preoccupazioni per molti tipi di produzioni agricole; ed è considerata dall’Unione Europea come una delle specie invasive più pericolose per i danni che può arrecare alle coltivazioni.
Il gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze della Vita, di cui fanno parte i docenti Antonio Carapelli, Francesco Nardi, Claudio Cucini, Rebecca Funari, Sara Boschi e Francesco Frati, si sta occupando della caratterizzazione del genoma della Popillia, con lo scopo di ricostruire il processo storico di invasione e le peculiarità genetiche che ne fanno una specie così pericolosa. In particolare, si è evidenziato che l’origine delle popolazioni invasive italiane è da collocare in Nord America, da dove è giunta in Italia probabilmente attraverso voli di linea o commerciali.
Tali dati, coordinati con quelli raccolti dagli altri partner del progetto, possono contribuire a mettere a punto strumenti di contenimento efficaci e a basso impatto ambientale.
Il progetto Ipm Popillia è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon.