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Coldiretti, allarme pannelli. Cesani: "In provincia richieste per dieci impianti fotovoltaici"

La presidente: "Non siamo contrari alle fonti rinnovabili, ma preoccupa il vuoto normativo. Il nostro paesaggio non può essere stravolto". L’assessore Monni: "Condivido le preoccupazioni".

Coldiretti, allarme pannelli. Cesani: "In provincia richieste per dieci impianti fotovoltaici"

"Il caos legislativo e l’assenza di regolamenti e paletti hanno di fatto spalancato le porte della nostra campagna alle speculazioni". È la denuncia della presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani, sul rischio dell’arrivo di "migliaia di pannelli fotovoltaici e decine di pale eoliche al posto di campi coltivati e pascoli". Anche nelle campagne senesi, dove sarebbero già stati presentati, annuncia l’associazione, una decina di progetti da parte di aziende energetiche.

I Comuni interessati, per Coldiretti, sono Montepulciano, Piancastagnaio, Chiusi, Abbadia San Salvatore, Chiusdino, Sovicille, Sinalunga.

Coldiretti Toscana chiede alla Regione Toscana e al Governo "di fermare, prima che sia troppo tardi, la corsa senza freni alle rinnovabili senza prima aver dettato le regole a salvaguardia del suolo, nel caso del fotovoltaico, e del paesaggio nel caso dell’eolico". "Quello che sorprende – osserva la presidente Cesani – è che, nonostante più volte avessimo manifestato preoccupazione di fronte a questa prospettiva, non sia stato fatto nulla a livello normativo per delimitare o regolamentare la corsa energetica. Non siamo assolutamente contrari alle fonti rinnovabili e lo dimostra il nostro sostegno ai bandi agrisolari per installare il fotovoltaico su stalle e fabbricati ma siamo assolutamente contrari a tutti quei progetti che divorano la possibilità di coltivare e pascolare o che stravolgono il paesaggio che per una regione come la Toscana è una risorsa preziosa al pari del cibo".

"Sul tema dei campi solari ed eolici condivido le preoccupazioni di Coldiretti . Da parte nostra, lo abbiamo fatto presente in tutti i luoghi e in tutte le sedi di discussione, ma il Governo è rimasto sordo alle nostre proposte", ha detto Monia Monni, assessore regionale all’ambiente.