
Era il 1973 quando la famiglia Marone Cinzano dal Piemonte arriva nella tenuta Col d’Orcia a Montalcino (Siena), iniziando la sua storia con il Brunello e la sua terra che procede da 50 anni. Un anniversario che i Marone Cinzano hanno voluto festeggiare nella cornice della Fortezza trecentesca che svetta su Montalcino, brindando proprio con il raro Brunello 1973, la prima annata prodotta dalla famiglia a Col d’Orcia. Montalcino, come racconta il primo direttore della tenuta, Enzo Tiezzi, allora era un paese "poverissimo, legato ancora alla mezzadria, da cui i giovani fuggivano verso i centri industriali", oggi è una capitale del vino tra le più famose ed affermate al mondo e un simbolo del Made in Italy.
Arrivato dal Piemonte con una solida e storica tradizione imprenditoriale alle spalle, Alberto Marone Cinzano intuisce immediatamente il potenziale qualitativo del Sangiovese nel territorio, contribuendo in maniera determinante all’ottenimento della Docg per il Brunello di Montalcino nel 1983. Nel tempo, Col d’Orcia passa dal solo ettaro iscritto a Brunello nel 1973 agli attuali 79, per un totale di 150.
"Il contributo che la mia famiglia e Col d’Orcia possono dare oggi alla magnifica realtà del Brunello di Montalcino è quello di lavorare a beneficio dell’ambiente in cui viviamo pensando alle future generazioni", ha commentato Francesco Marone Cinzano, seconda generazione alla guida della tenuta. La terza, ben rappresentata da Santiago Marone Cinzano, guarda già al futuro, "con l’ambizione di portare avanti un percorso di crescita che possa contribuire a fare ancora più grandi i vini di Montalcino".