Civetta, le mosse di Papei: "Chi viene a montare da noi deve credere nel progetto"

Il capitano del Castellare è convinto che già da questa stagione dovranno emergere le nuove leve. "Cavalli? Sempre per i migliori".

Civetta, le mosse di Papei: "Chi viene a montare da noi deve credere nel progetto"

Civetta, le mosse di Papei: "Chi viene a montare da noi deve credere nel progetto"

di Laura Valdesi

SIENA

Capitano Roberto Papei, è tornato alla guida della Civetta. Quando fu eletto disse che sperava di essere più fortunato e più bravo rispetto al passato. La dea bendata intanto un assist l’ha dato.

"Due Palii di squalifica potevano essere tanti, fortunatamente grazie all’estrazione a sorte torniamo in Piazza già a luglio. Corriamo e spero di azzeccare le mosse".

Nel 2023 non ha nascosto il buon rapporto con Antonino Mula.

"E’ un ragazzo che seguiamo ma non siamo gli unici, ci sono anche altre Contrade. La squalifica di Gingillo e Carburo, due fantini che hanno già corso nella Civetta e con i quali c’è un buon rapporto, qualche piccolo disagio l’ha creato per cui dobbiamo guardarci un po’ intorno. Osserviamo attentamente tutti i giovani. Con i big la situazione è diversa: Tittia ha vinto nella rivale e con Scompiglio stiamo cercando di recuperare un rapporto, che comunque c’è sempre stato, ma non è semplice".

Un debuttante magari è più difficile con l’avversaria in Piazza.

"Certo, è così. Sappiamo con onestà che è una rivale da non sottovalutare per cui cercheremo di farci trovare pronti. Se toccasse l’ultimo cavallo ad entrambe allora forse potrebbe essere diverso lo scenario ma è davvero prematuro parlarne. Quanto ai giovani ribadisco che rappresentano la forza che dovrà venire fuori quest’anno e nei prossimi. Cercheremo di vedere in provincia chi meriterà. Quando smisi di fare il capitano nel 2007 c’erano già Tittia, Gingillo e Scompiglio: qualcuno di nuovo dovrà pure emergere. Non nascondo poi che la Civetta è stata forse la Contrada che a livello paliesco, non parlo di passione e sentimento, ha risentito maggiormente della morte di Brio. Lui si fidava, noi lo stesso anche se era legato ad un’altra Consorella negli ultimi tempi".

Durante l’inverno c’erano stati rumors sulla possibilità che Bellocchio si legasse alla Civetta.

"Né la Contrada, né i fantini sono disposti a chiudersi. Enrico è un altro ragazzo, insieme ad Antonino, Guglielmi, Andrea Coghe che guarderemo bene in provincia. Chi viene a montare deve credere nel progetto della Civetta. Se un fantino indossa il giubbetto del Castellare con il piglio giusto e la volontà può riuscire a far compiere anche un metro in più al cavallo. Serve insomma una motivazione forte".

Si sente parlare di super-big fuori, vedi Violenta e Anda e Bola.

"Siamo sempre stati per i migliori. Chiaro che se quando arrivi in fondo, per i veterinari o i proprietari, ne resta uno solo è difficile sceglierlo. Il Palio finirebbe il 29".

Tornando dopo anni cosa ha trovato di cambiato Papei?

"In realtà anche allora c’era il condizionamento dei fantini, sulla scelta dei cavalli venivano fuori le strategie delle Contrade. In linea di massimo non lo trovo né impoverito, né snaturato. Fra noi andrà trovata una soluzione che vada bene a tutti per la rincorsa e per il posto al canape, fermo restando che il pPalio non è una corsa regolare"

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"Contraccambio ciò che ha detto di me, lo conosco ed è una persona perbene. Chiaro però che è il capitano dell’avversaria: ognuno andrà per la sua strada, nel massimo rispetto, facendo gli interessi della propria Contrada".