Chianti Classico, Ricasoli: "Un secolo di eccellenza. Il futuro? La sostenibilità"

L’erede del ’Barone di Ferro’, al timone dell’azienda dal 1993: "Grazie al lavoro e all’impegno dei miei antenati il marchio è noto in tutto il mondo".

Chianti Classico, Ricasoli: "Un secolo di eccellenza. Il futuro? La sostenibilità"

Chianti Classico, Ricasoli: "Un secolo di eccellenza. Il futuro? La sostenibilità"

I 100 anni del Chianti Classico in questo 2024: senz’altro il Castello di Brolio, dimora del ’Barone di Ferro’ Bettino Ricasoli, ha avuto il suo importante ruolo quale luogo simbolo in questa storia affascinante. Che, facendo leva sul passato, ‘vede’ un futuro all’insegna di ambiente e sostenibilità. E’ stato Francesco Ricasoli a fare il punto in occasione dei festeggiamenti a Firenze. "Un grande successo – racconta –. Alla Masterclass che ha visto protagoniste annate dal 1949 al 1999 hanno partecipato tutti i più noti critici del vino statunitensi. Una consacrazione. È stata fatta davvero tanta strada da quando nel 1924 mio nonno Luigi assieme ad altri 32 ‘padri fondatori’ diede vita a quello che allora si chiamava ‘Consorzio per la Difesa del vino Chianti e della sua Marca d’Origine’".

Fu quello il primo consorzio di produttori vinicoli d’Italia e nacque con lo scopo di valorizzare il territorio, tutelare il vino e i produttori dalle mistificazioni che all’epoca fiorivano sulla scorta del successo del nascente marchio Chianti Classico. Luigi Ricasoli si schierò in prima fila per tutto questo, guardando al futuro con grande lungimiranza. Già nel corso del XIX secolo, il successo del Chianti era cresciuto a tal punto che occorreva una classificazione e fu a Brolio che il ’Barone di Ferro’ Bettino Ricasoli creò la prima con la sua "formula del vino perfetto", legando indissolubilmente la storia della famiglia a quella della denominazione.

"Bettino Ricasoli prima e mio nonno Luigi poi ci hanno insegnato che il futuro passa per la tutela e la valorizzazione del nostro territorio e del Sangiovese che qui è il vitigno di elezione – sottolinea il nobile discendente –. Una filosofia che guida anche le mie scelte da quando sono al timone dell’azienda. Credo che oggi nonno Luigi sarebbe orgoglioso di vedere che il Chianti Classico, anche grazie al lavoro consortile iniziato proprio da lui, è un marchio riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo".

Ricasoli è l’azienda vitivinicola più rappresentativa del territorio del Chianti Classico.I 1200 ettari di proprietà ne comprendono circa 240 di vigneto e 26 coltivati a ulivo, in una successione continua di colori e sfumature intorno al Castello di Brolio, nel comune di Gaiole in Chianti.

In questa porzione della Toscana, dal 1993 il Barone Francesco Ricasoli conduce l’azienda verso nuove sfide, con lo sguardo rivolto al futuro: "Oggi il Chianti Classico e Ricasoli sono famosi e riconosciuti in ogni Paese, hanno un posto d’onore tra i più prestigiosi vini al mondo e sono fieri portabandiera dell’eccellenza italiana. Spetta a noi adesso continuare su questa strada, con l’auspicio che i nostri discendenti possano continuare a vivere questa storia di successo anche nei prossimi 100 anni".

Andrea Ciappi