Cellulari dentro il carcere di Ranza. La sorveglianza fa di nuovo centro

Dopo un’attenta perquisizione sono stati scoperti i micro telefoni come già accaduto nel recente passato

Cellulari dentro il carcere di Ranza. La sorveglianza fa di nuovo centro

Cellulari dentro il carcere di Ranza. La sorveglianza fa di nuovo centro

Ancora cellulari pronti per l’uso dentro le celle di Ranza. Storia vecchia. Voglia di telefonare a casa. O giù di lì. Non è la prima volta. Anzi. Dai micro cellulari nel palmo di mano ai pezzi di componenti informatici e di polvere bianca fatta passare zucchero nascosta negli indumenti intimi dai familiari in visita e "annusata" dal poliziotto a quattro zampe "Fido" messo a disposizione dal Comando della Guardia di Finanza arrivato quatto quatto a fiutare fino a Ranza. Non è andata bene neppure questa volta. Dunque dalle celle del carcere di Ranza nei padiglioni di alta sicurezza dove si trovano chiusi con pene più o meno pesanti circa 300 detenuti ogni giorno spuntano come funghi cellulari e molto altro ancora pronti per l’uso. Fenomeno che si allarga più o meno quasi a macchia d’olio che non è la prima volta. Fino ad ora. Sembrerebbe che fra le spesse mura dell’Istituto di pena della ‘Casa di Reclusione’ lontana circa sei chilometrica porta San Giovanni sia stato un immaginario passaggio segreto fra una mano e l’altra oppure un’invisibile laboratorio informatico che rimette insieme pezzetti di cellulari pronti per comunicare con all’esterno e parlare con chicchessia sfidando le fitte maglie del servizio di sorveglianza. Ma prima o poi ci cascano. E’ sempre così. Presi nel sacco anche stavolta per comunicare e maneggiare la tastiera e pronti con la parola d’ordine "Pronto sono io !". A distanza di pochi giorni l’ennesima scoperta del cellulare non all’orecchio del detenuto, ma poco ci è mancato, del nuovo ritrovamento alla conversazione.

Anche questa volta la stretta sorveglianza del personale di Polizia Penitenziaria guidata dal comandante di reparto, dirigente aggiunto Andrea Tosoni è andata alla grande. Presi sul fatto. Infatti nel corso di una delle tante attività il servizio della penitenziaria è stato ‘mirato’ dentro uno dei padiglioni di alta sicurezza ed ha trovato e scoperto il sospettato telefono cellulare dentro una delle celle dove avevano alloggio e residenza due detenuti e, si sussurra, appartenenti alla criminalità organizzata. Insomma a Ranza ci risiamo. La telefonia e altro sono ancora di moda. E con il personale di sorveglianza ancora sotto organico. Storia vecchia. Dal novembre del ’91.

Romano Francardelli