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"C’è stato sesso, la ragazza era consenziente" Un indagato si difende, l’altro invece tace

L’avvocato Panti: "Tante cose non tornano nelle dichiarazioni fatte dalla giovane". Il calciatore Manolo Portanova sarà interrogato lunedì 14

di Laura Valdesi

SIENA

C’è stato sesso con quella ragazza, nel signorile appartamento del centro storico di Siena dove si era recata dopo una cena, sempre in città. Un rapporto consenziente, però. Nessuna violenza. Così ha raccontato - e argomentato – ieri al gip Jacopo Rocchi, il 24enne da martedì agli arresti domiciliari per un presunto stupro di gruppo. Sarebbero stati in quattro, uno è addirittura minorenne, ha solo 17 anni. Il più noto è Manolo Portanova, promessa del calcio nazionale, che ha esordito in serie A con la Juventus e che ora milita nel Genoa. Con lui lo zio Alessio Langella e Alessandro Cappiello. "Abbiamo risposto a tutte le domande del giudice – commenta l’avvocato Danilo Lombardi che difende il 24enne Cappiello che lavora nella ristorazione – e del pubblico ministero. Confidiamo nell’esito delle indagini, ancora in pieno svolgimento, per far emergere l’innocenza del mio assistito". Era dunque in quella casa ma non ha stuprato la 21enne che si è rivolta alla questura, ecco la verità del giovane. Rimasto dentro l’aula al piano terra del tribunale per circa 40 minuti, fino alle 12. A tratti annuiva con la testa, accompagnando il racconto con qualche gesto delle mani. Il gip lo ascoltava attento. Per Cappiello, che è uscito rapidamente dal tribunale dribblando i giornalisti, è stato chiesto dall’avvocato di poter tornare a lavoro. Il pm Nicola Marini si è opposto, il giudice si è riservato e ha cinque giorni di tempo per decidere. Identica richiesta è stata avanzata dall’avvocato Duccio Panti per il suo assistito, Alessio Langella che, invece, ieri ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. E’ arrivato poco prima delle 11 in tribunale. Volutamente irriconoscibile con una felpa a maniche lunghe, il cappuccio in testa sopra un berretto scuro, occhiali da sole e mascherina anti-covid. E’ entrato rapidamente, accompagnato da una giovane (si tratterebbe della sorella presso cui è ai domiciliari) , anch’essa travisata e con la felpa in testa. Il 23enne è stato il primo ad entrare in aula dove si è abbassato il cappuccio. Un passaggio rapido però perché ha scelto di non raccontare, in questo momento, la sua verità. La sorella è entrata brevemente in aula, chiamata dall’avvocato Panti. Poi l’ha atteso fuori allontandosi con lui rapidamente appena terminata l’udienza.

"Non mi risulta che ci sia stato alcuno stupro, semmai una serata allegra fra amici", commenta l’avvocato Panti all’uscita dal tribunale. Conferma che quella sera, fra il 30 e il 31 maggio, nell’appartamento c’erano molte persone. "Si è avvalso della facoltà di non rispondere – osserva – anche perché dobbiamo valutare tanti aspetti della vicenda. I prossimi passi? Come sapete verranno svolti accertamenti irripetibili sui cellulari. Vediamo se ci sono dei filmati, dopodiché valuteremo il resto. Deciderò anche io personalmente cosa fare. Dovranno essere sentite inoltre le altre persone che si trovavano nell’appartamento e che invece non sono ancora state ascoltate dagli investigatori". Poi rompe gli indugi attaccando: "Ci sono molte cose che non tornano nelle dichiarazioni della ragazza". Basta tentare di capire se il suo assistito e la giovane si conoscevano perché l’avvocato alzi la barriera: "Non posso dirlo. Rientra fra le cose da accertare e valutare". Idem quando si va sul fronte della spiegazione del perché sarebbe stato tirato in ballo: "A me l’ha data", aggiunge. Ma non la rivela. Schermaglie come quella sul fatto che fra gli indagati risultano due calciatori, di cui uno che milita nella massima serie. "Vostre informazioni, non lo so. Tutti possono giocare a calcio, a pallacanestro...".

Il passaggio più atteso sarà però lunedì in tribunale, quando il terzo arrestato, Manolo Portanova appunto, che si trovava in vacanza nel Messinese, si presenterà con il suo avvocato davanti al gip Rocchi per l’interrogatorio di garanzia

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