
di Massimo Cherubini
Presto il via alla sperimentazione che trasforma la Casa della Salute in Casa della Comunità. Quella di Abbadia San Salvatore, a servizio dei cittadini dell’Amiata Senese-Val d’Orcia, è una delle realtà scelte dalla Regione per implementare i servizi sanitari rendendoli sempre più vicini al territorio e alle popolazioni. Dopo sette anni (la Casa della Salute che ha sede in piazzale Michelangelo) parte la sperimentazione. "L’obiettivo dello sviluppo – si legge nella nota di presentazione – è quello di garantire in modo coordinato: l’accesso unitario e integrato all’assistenza sanitaria socio-sanitaria e socio-assistenziale in un luogo di prossimità, ben identificabile e facilmente raggiungibile dalla popolazione di riferimento; la prevenzione, e promozione, della salute anche attraverso il coordinamento con il Dipartimento di Prevenzione e Sanità Pubblica aziendale; la presa in carico della cronicità e fragilità secondo il paradigma della medicina d’iniziativa; la valutazione del bisogno della persona e l’accompagnamento alla risposta più appropriata, programmabile e non programmabile". Queste sono solo alcune delle finalità di sviluppo e sperimentazione. Servizi al cittadini h24 con avanzatissimi strumenti di telemedicina. Verranno garantiti i servizi più semplici a quelli più importanti. Dall’assistenza di base ai primi accertamenti diagnostici. "La Casa della Comunità – commenta Lucilla Romani vice sindaco e assessore alla sanità del comune di Abbadia – rappresenta per il nostro territorio un’opportunità importante. La scelta da parte della Regione del nostro territorio per questa sperimentazione non solo è funzionale agli obiettivi della sperimentazione ma è anche una sorta di riconoscenza al lavoro che il territorio ha svolto con la Casa della Salute. Da noi l’integrazione dei medici di medicina generale è stata ampia, abbiamo la fortuna di non avere carenze su questo fronte, contiamo che il nuovo aggiunga ulteriore qualità ai servizi". Nello specifico, leggendo le molte pagine che illustrano il progetto, una Casa della Comunità come quella che sta per essere aperta ad Abbadia San Salvatore, "dovrà garantire -si legge- l’erogazione di molti servizi, anche mediante modalità di telemedicina. Modifiche anche al sistema di prenotazione dei vari accertamenti: integrazione al sistema di prescrizione e prenotazione previsto nella struttura; punto unico di accesso. Apertura 6-7 giorni alla settimana ad orario lungo con personale amministrativo, infermieristico e di assistenza sociale; unità di valutazione multidisciplinare da un minimo di un giorno-settimana ad un massimo di sei sette giorni con medico, infermiere, assistenti sociali, amministrativi". Insomma una sperimentazione di un progetto finalizzato a, come detto, render sempre più vicino la sanità ai cittadini.