
Il comportamento del barbero dei Servi nella seconda sorprende e preoccupa i dirigenti . Alle 13 tutti in Comune. Il decano: "Buonsenso. Una riunione all’insegna della collaborazione" .
di Laura ValdesiSIENAIn passato erano i problemi del canape. ’Si abbassa male’. ’Fa l’effetto elastico’. ’Va bagnato’. ’E’ più basso’. E via dicendo. Ora che su questo versante (incrociando le dita) tutto fila liscio, ecco la sorpresa. Seconda prova, il mossiere Renato Bircolotti chiama la Pantera, quindi il Valdimontone, poi il Bruco e l’Oca. Tutti gli altri. All’improvviso però Comancio, il barbero dei Servi montato da Gingillo, maneggevole e con un grande motore, fa movimento. Scalcia. Può succedere. Non una volta, però. Ripetutamente. Il vuoto intorno, le contrade si concentrano in alto. Sale la tensione, sembra una mossa da Palio. Tittia nell’Oca si fa sentire, Scompiglio nel Bruco guarda più volte preoccupato Viso d’angelo. I veterinari controllano. Comancio continua con la sua sequenza preoccupante. Il fantino ci prova ma in questi casi è come lottare contro i mulini a vento. La tensione viene trasmessa anche agli altri cavalli, qualcuno calcia ma per difendersi. Alla fine Bircolotti la dà buona anche se Valdimontone e Pantera sono girati. Senza annullare. Una scelta letta a tutela della Festa.
Ma il ’caso Comancio’ preoccupa. E’ il tema negli incontri fra dirigenze. Chi segue l’addestramento a Mociano ricorda che una volta aveva calciato, non mille. E che gli stessi capitani l’hanno messo nel lotto. Scatta la caccia a ’di chi è la colpa’, visti i tanti controlli fatti sui cavalli. Soprattutto urge una soluzione in corso d’opera perché tutto si svolga senza problemi. Non si può certo chiedere ad una Contrada di stare in seconda fila, come suggerisce radio palio. Al contempo, però, non si possono penalizzare neppure le altre costrette magari ad ammucchiarsi in alto per evitare di essere a portata di Comancio. La Carriera verrebbe falsata.
Il buonsenso è la strada scelta dai protagonisti della Festa. Renato Bircolotti ha troppa esperienza per non capire che l’unica soluzione è fare squadra. Chiede di poter vedere vedere i capitani. Così alle 13 arrivano tutti in Comune. Restano mezz’ora. E all’uscita parla il decano di Provenzano, Alessandro Maggi: "Ci affidiamo un po’ al buonsenso, magari chi è di rincorsa per le prove cerca di dare una mossa un pochino più rapida in modo da arrivare tutti bene al Palio. Un incontro all’insegna della collaborazione fra Contrade e mossiere. Stasera (ieri, ndr) proprio noi con la Selva saremo accanto al Valdimontone".
La ’terapia’ di squadra effettivamente funziona. Comancio è più tranquillo, anche se le Contrade a fianco restano guardinghe. Si va via in pochi minuti, partono tutte e dieci. Il patto funziona ma la sera del Palio sarà un’altra cosa. Quanto agli approfondimenti sul ’caso’ rimandati al dopo Provenzano.