Avvicinate i ragazzi del 2024 e fateli scrivere o disegnare di certi personaggi del Palio del passato come l’ottocentesco Carlo Brandani chiamato, poco affettuosamente, il Tarlato o anche il Brutto. Dal 2 luglio 1828 fino all’agosto di dieci anni dopo, 1938, con diciotto presenze sul Campo e una sola vittoria, che avrà ricordato fino al suo ultimo giorno, il 18 febbraio 1888. Un solo successo: è il 16 agosto 1831 e il Brutto parte primo con la Torre e vi resta per tutti e tre i giri, facilitato dalla Lupa che impedì vistosamente il recupero agli altri. Bello quanto inutile il terzo giro del Bruco che arrivò secondo con terzo il Drago. Questa la storia di questo fantino nativo di Taverne d’Arbia e con diversi parenti nella stessa categoria di fantino. Era infatti figlio di Brandino, nome d’arte di Matteo Brandani, e fratello di Giacco (Bernardino Brandani) e di Prete (Pietro Brandani), nonché cugino del celebre e vittorioso Pipistrello (Giovanni Brandani) e di un altro personaggio del tempo, che prese il nome d’arte di Brandino Minore, al secolo Agostino Brandan. Brutto aveva esordito nel Drago nel 1828 e chiuse la carriera dieci anni dopo nel Valdimontone. Massimo Biliorsi
CronacaBrutto: dieci anni di carriere e soltanto un trionfo