Bravìo, migliaia a tavola in contrada. Dai pici al maiale, poi i cantucci

Gambacorta del Tg2: "Il concorso tra le cucine degli otto rioni ha visto la scelta in massa della faraona"

Bravìo, migliaia a tavola in contrada. Dai pici al maiale, poi i cantucci

Sta crescendo la partecipazione alle cene che si svolgono in contrada prima del Bravìo

Dovrà presentarsi molto puntuale stasera, alle tavolate di Piazza Pasquino, chi vorrà partecipare alla cena proposta dalla contrada di Gracciano; e non tanto per il pur rinomato stinco di maiale al forno, quanto per degustare la "faraona in salmì marinata al vino Nobile", ovvero il piatto con cui la cucina neroverde si è imposta nella 22esima edizione del concorso "A tavola con il Nobile", indetto dal consorzio dei produttori del pregiato rosso Docg. Perché, trattandosi di un piatto raffinato, con una ricetta elaborata, il suo autore, Dino Orlandi, da oltre venti anni ai fornelli per Gracciano, da semplice appassionato, non potrà certo soddisfare le richieste delle centinaia di avventori che abitualmente affollano le cene che precedono il Bravìo delle Botti. Ogni sera, a Montepulciano, per una settimana, mentre gli spingitori sudano, faticano e sbuffano per provare il percorso di gara, nelle sedi delle otto contrade vengono serviti migliaia di coperti che, grazie al progetto Un euro in solidarietà, vanno anche a rimpinguare uno specifico fondo di solidarietà sociale. "Nei menù contradaioli dominano incontrastati i pici tra i primi piatti, le carni di maiale e di bovino, soprattutto grigliate, tra i secondi, crostate e cantucci come dolci" afferma Bruno Gambacorta, giornalista del TG2, titolare della rubrica Eat Parade e sicuramente il massimo conoscitore di questa branca della gastronomia poliziana, che frequenta da oltre venti anni, ovvero da quando ha inventato "A tavola con il Nobile". "Nelle serate in cui occorre soddisfare i grandi numeri – osserva Gambacorta – l’offerta è sempre di alta qualità ma più standardizzata. Occorre, per esempio, una pasta che tenga i tempi di cottura con condimenti più o meno uniformi. Quindi i pici sono ideali e rappresentano sempre una scoperta e una prelibatezza per chi non è abituato a mangiarli. Fuori dalle giornate clou, ci sono contrade che si distinguono con proprie sfiziosità o raffinatezze che vale veramente la pena di gustare". "Il concorso tra le cucine di contrada di quest’anno – rivela il giornalista – ci ha riservato una sorpresa, cioè la scelta in massa (cinque contrade su otto) della faraona tra ‘i pennuti da cortile’ che rappresentavano il tema assegnato. Quindi una gara già di per sé interessante in cui Gracciano ci ha colpito per eleganza, fragranza e originalità del piatto, capace veramente di distinguersi dagli altri. Il livello delle cucine di contrada è in costante miglioramento – conclude il volto noto della tv –, ci ha fatto piacere anche l’exploit di una contrada che in passato aveva vinto una sola volta".

Diego Mancuso