MARCO BROGI
Cronaca

Blitz antidroga nei boschi. Operazione dei carabinieri

I militari smantellano numerose piazzole tra Castelnuovo, Colle e Gaiole. Erano i luoghi di ritrovo di spacciatori e clienti: trovati abiti, alimenti e bivacchi .

I carabinieri in azione nei boschi della Valdelsa per la lotta allo spaccio

I carabinieri in azione nei boschi della Valdelsa per la lotta allo spaccio

Pusher in azione nei boschi. Tutto cambia in questi tempi. E a quanto pare cambiano anche i luoghi dello spaccio. Da qualche anno a questa parte spacciatori e clienti si danno appuntamento nei boschi. E’ lì, dove la macchia è più fitta, al riparo da sguardi indiscreti, i pusher si accampano nelle tende, dormono, mangiano, e soprattutto vendono la droga.

Con un blitz nei boschi del territorio di Castelnuovo Berardenga, Colle Val d’Elsa e Gaiole in Chianti i carabinieri delle stazioni locali, coadiuvati da personale dei Nuclei Carabinieri forestali di Colle di Val d’Elsa e San Gimignano, hanno smantellato bivacchi e accampamenti. L’operazione è partita in seguito alle numerose segnalazioni che indicavano la presenza di persone accampate e dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti.

"In tutte e tre le aree – rende noto il Comando provinciale dei carabinieri – sono emerse tracce di attività, all’interno della macchia: sono stati, infatti, trovati vari bivacchi con carbonella per accendere il fuoco, alimenti di vario genere, indumenti e batterie per auto utilizzate per ricaricare telefonini". Insomma, che la zona passata al setaccio dai militari fino a poco tempo prima del loro arrivo è stata al centro di un intenso traffico di sostanze stupefacenti. Blitz dei carabinieri nei boschi sono stati effettuati nei mesi scorsi in altre parti della provincia, tra cui i territori di Chiusdino e Monteriggioni. Nei boschi de Le Cetine, nel comune di Chiusdino, una zona boschiva solitamente frequentata da cacciatori e cercatori di funghi, era stato rivenuto un vero e proprio bivacco, con vestiti, sacchi a pelo, carbonella per accendere il fuoco, alimenti di vario genere e batterie per la ricarica dei telefonini. Alla vista dei carabinieri i due tipi che erano nel bivacco si erano dati alla fuga, rifugiandosi nella boscaglia e facendo perdere le loro tracce. Non era stata trovata droga, ma è certo che quello scoperto dai carabinieri era un luogo di spaccio a tutti gli effetti. L’area in questione era stata bonificata dal personale del Comune di Chiusdino e il materiale consegnato al locale centro di smaltimento rifiuti. Le indagini dei militari vanno avanti su tutto il territorio per risalire ai pusher che incontravano i loro clienti nei boschi di Castelnuovo Berardenga, Colle e Gaiole in Chianti.