REDAZIONE SIENA

"Bellandi, il gip esclude condotte penalmente rilevanti"

Impugnato il sequestro probatorio di due cellulari pc e documenti: ieri l’udienza

"Abbiamo depositato una memoria che illustra i motivi del riesame avverso al decreto di perquisizione e sequestro", spiega l’avvocato Michele Bellandi che con il collega Vincenzo Di Benedetto (nella foto mentre arrivano in tribunale) difende Andrea Bellandi, uno degli indagati nell’inchiesta che ha acceso i riflettori sugli affari del magnate kazako Igor Bidilo a Siena. "Motivi che vertono sulla illegittimità del decreto emesso che, a nostro avviso, riguardano sia aspetti procedurali – prosegue l’avvocato – sia un’assoluta carenza di motivazione del provvedimento, sia in ordine alle finalità probatorie perseguite che all’assenza di pertinenzialità tra le cose sequestrate e i reati contestati. Anche alla luce di quello che è emerso dagli atti processuali. Mi riferisco particolarmente all’ordinanza del gip Alessandro Buccino Grimaldi in cui, fondamentalmente, si esclude che Andrea Bellandi abbia avuto condotte penalmente rilevanti".

L’avvocato tiene a sottolineare "che il nostro è un sequestro probatorio, le altre sono misure cautelari mentre il mio assistito non è stato destinatario di alcuna. Questo è un mezzo di ricerca della prova. Ci riportiamo, ripeto, a quanto asserito da Buccino Grimaldi sull’estraneità del Bellandi ai fatti contestati". All’indagato erano stati sequestrati due cellulari, un computer e pochi documenti. "Altre mosse? Ci riserviamo qualsiasi iniziativa all’esito del riesame e soprattutto delle indagini", conclude il difensore.

La.Valde.