Beko, due ore di sciopero. Presidio in viale Toselli

Domani il primo ’assaggio’ della mobilitazione in attesa di risposte dai turchi. I 299 lavoratori chiedono garanzie dopo la chiusura di due siti in Polonia

Beko, due ore di sciopero. Presidio in viale Toselli

I sindacati nazionali e territoriali davanti allo stabilimento Beko in viale Toselli

Hanno mantenuto la parola i sindacati di Beko Europe, che confermano lo sciopero di due ore domani davanti allo stabilimento di viale Toselli. A fronte della chiusura di due stabilimenti in Polonia dove restano senza lavoro 1.800 persone, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm hanno dunque deciso di avviare un ’assaggio’ della mobilitazione, a cui si preparano sindacati e lavoratori se non arriveranno dall’azienda risposte concrete.

All’ordine del giorno della vertenza ci sono infatti gli orientamenti di un piano industriale, al momento coperto dal massimo riserbo. Nella riunione al ministero delle Imprese e del made in Italy lo scorso giugno, le parti sociali non hanno avuto chiarimenti sui progetti di Beko Europe per gli stabilimenti italiani, tra i quali c’è quello di Siena.

Qui la situazione non è certo rosea: la produzione ha toccato il minimo storico di 267mila pezzi (tutti congelatori) e i 299 lavoratori si trovano ad affrontare ogni mese da 7 a 10 giorni di cassa integrazione straordinaria. Di fronte all’improvvisa chiusura dei siti polacchi, la ’bomba’ è scoppiata anche in Italia: "Ci risiamo. Ancora una volta lavoratori vittime incolpevoli della logica imprenditoriale delle multinazionali che arrivano, capitalizzano e poi svuotano, lasciando buchi occupazionali con buona pace dei diritti della classe lavoratrice", scrive la Fiom guidata da Daniela Miniero. E sulla chiusura dei siti in Polonia: "Non accetteremo lo stesso modus operandi unilaterale e padronale di Beko per gli stabilimenti italiani e soprattutto il sito di Siena. Difenderemo con ogni strumento i 300 posti di lavoro. Invitiamo la cittadinanza a partecipare al presidio davanti alla fabbrica domani dalle 12.10 alle 14.15".

Categorica la Fim con il segretario Giuseppe Cesarano: "Dopo la chiusura di due stabilimenti in Polonia e uno in Gran Bretagna non siamo più disponibili ad aspettare passivamente le decisioni del gruppo, per questo proclamiamo lo sciopero".

Altrettanto dura la Uilm con Massimo Martini: "Lo stop di due ore è per dissentire e contrastare l’atteggiamento dell’azienda. Siamo esterrefatti da questo comportamento quindi, come deciso dai vari coordinamenti con le Segreterie nazionali, lo sciopero si svolgerà contestualmente in tutti gli stabilimenti Beko italiani". Al presidio saranno invitate anche le istituzioni e i parlamentari eletti sul territorio.

Cristina Belvedere