Si può comprendere nel 2023 cosa voleva dire essere un giovane fantino nel dopoguerra? Ad agosto del 1946 è tanta la voglia di vedere la terra in piazza. Fra i giovani fantini che si affacciano a questo panorama c’è Mario Pieraccini che viene battezzato come Barberino. Si può dire che l’occasione non è male, visto che va nell’Istrice a montare Salomè. Viene da una terra ricca di personaggi che hanno amato il Palio, è nato infatti nel 1926 a Seggiano, il paese di Donato Tamburelli detto Rondone. Barberino a diciannove anni fa l’apparizione nel difficile mondo del Palio. Da notare che per quella carriera saranno ben tre gli esordi ufficiali, con il sentito rinnovamento dovuto alla guerra, fra cui un giovanissimo Ciancone. E’ la Tartuca che meglio interpreta i comandi del mossiere Lorenzo Pini. Nonostante la sua poca esperienza, Barberino non si fa trovare impreparato e resta fra i primi, recuperando anche posizioni visto che proprio la Tartuca cede il passo alla Civetta. L’Istrice si fa sotto ma non recupera sulla prima e verrà poi sorpassato dalla Giraffa con il mitico Folco. Per Mario Pieraccini in arte Barberino finisce qui la carriera in piazza: scomparirà sempre in terra senese, a San Gimignano, nel 2012.
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