REDAZIONE SIENA

Bancarotta: condannato a un anno

Il pm ne aveva chiesti 3 e mezzo per il titolare della società che garantiva la vigilanza agli eventi sportivi

Il processo originato dal fallimento della ’Lifecorps’, conosciutissima in città perché il core business della società era la fornitura di servizi di sicurezza e di vigilanza, in primis negli eventi sportivi, si è concluso ieri pomeriggio con la condanna ad un anno per bancarotta preferenziale di Maurizio Lissi, assolto l’altro imputato. Il pm aveva chiesto al collegio presieduto da Luciano Costantini 3 anni e mezzo per il primo e 2 anni per il secondo.

Il processo, nel corso del quale sono stati ascoltati numerosi testimoni, serviva per chiarire se c’era stata una bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale da parte dei due amministratori nel corso del tempo della ’Lifescorps’ che aveva annoverato fra i maggiori clienti l’Ac Siena e la Mens Sana basket. Era stata dichiarata fallita nel 2018 a seguito del ricorso dell’Agenzia delle Entrate che vantava un credito intorno ad un milione e 300mila euro, questa l’accusa. Anche se il passivo fallimentare si attestava intorno ai 2 milioni e mezzo di euro.

Lissi era difeso dall’avvocato Maurizio Forzoni, l’altro imputato dal collega Alessandro Betti. Il collegio, come detto, ha assolto l’assistito di quest’ultimo dall’accusata di bancarotta, riqualificando da fraudolenta a preferenziale (da 2 milioni a 41mila euro) l’accusa per Lissi che per questo è stato condannato ad un anno. Il collegio ha deciso poi di rinviare per la bancarotta documentale gli atti alla procura per riverificare il fatto.